• L’esclusione delle criptovalute dalle leggi sulle donazioni da parte della Corea del Sud contrasta con le tendenze globali, limitando potenzialmente l’innovazione nel campo della beneficenza.

  • La legislazione modificata sulle donazioni riflette la spinta della Corea del Sud a modernizzarsi, abbracciando le stablecoin e i voucher blockchain.

  • Bilanciando l’inclusione delle criptovalute con il controllo normativo, la Corea del Sud mira a frenare i crimini finanziari, soffocando potenzialmente le donazioni di beneficenza in criptovalute.

La Corea del Sud ha deciso di escludere le criptovalute dalla sua legislazione modificata sulle donazioni, una mossa che potrebbe avere un impatto sugli enti di beneficenza e sulle iniziative di donazione del Paese. Il Ministero della Pubblica Amministrazione ha annunciato che il "Donations Act" aggiornato consentirà vari nuovi metodi di donazione, come buoni regalo per grandi magazzini, azioni e punti fedeltà del colosso coreano di Internet Naver, ma non consentirà l'uso di asset crittografici come Bitcoin .

La decisione è una sorpresa, soprattutto considerando la crescente popolarità delle criptovalute in Corea del Sud. Secondo i rapporti, a livello globale, a gennaio 2024 sono stati donati oltre 2 miliardi di dollari utilizzando la criptovaluta. Tuttavia, gli enti di beneficenza sudcoreani non saranno in grado di attingere a questo mercato a causa dell’esclusione delle risorse digitali dalla legge modificata.

Nonostante l’esclusione delle criptovalute, la legislazione modificata consentirà donazioni in stablecoin emesse dal governo locale, ancorate al KRW e buoni regalo emessi dalla blockchain. Questa mossa mira a modernizzare il processo di donazione, adottato per la prima volta nel 2006, quando c’erano meno tipi di metodi di pagamento e gli smartphone non erano così diffusi.

Le modifiche espandono inoltre i metodi di donazione dai tradizionali bonifici bancari e dai metodi online per includere sistemi di risposta automatizzati, servizi postali e servizi logistici. Il Ministero mira ad attuare queste modifiche a partire da luglio, in attesa dell'approvazione da parte del legislatore.

Sebbene la Corea del Sud fosse contraria a tale passo, è stato riferito che oltre il 50% degli enti di beneficenza americani ora accettano donazioni in risorse digitali, il che dimostra chiaramente una maggiore fiducia nelle criptovalute da parte degli enti di beneficenza. Il fatto che le criptovalute non siano incluse nelle leggi sulle donazioni della Corea del Sud potrebbe tenere gli enti di beneficenza del paese lontani dal carrozzone della blockchain.

La Corea del Sud si sta inoltre impegnando per combattere i crimini legati alle criptovalute e le frodi finanziarie. Per combattere l'aumento dei crimini legati alle criptovalute, il governo ha recentemente annunciato l'intenzione di elevare la sua unità investigativa provvisoria sui crimini legati alle criptovalute allo status di agenzia ufficiale.

Inoltre, Crypto.com, uno scambio di criptovalute con sede a Singapore, sta incontrando sfide normative nell'entrare nel mercato sudcoreano. I funzionari sudcoreani hanno scoperto problemi di antiriciclaggio (AML) nei dati dell'exchange, richiedendo un'"ispezione di emergenza in loco" per monitorare le sue operazioni.

Il post La Corea del Sud esclude le criptovalute dall'aggiornamento legislativo sulle donazioni è apparso per la prima volta su Coin Edition.