Il 22 novembre, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato di aver chiuso la piattaforma di crimine informatico Popeyetools e di aver accusato i suoi amministratori Abdul Ghaffar, Abdul Sami e Javed Mirza, accusandoli di vendere dati finanziari rubati e di assistere nell'implementazione di attacchi ransomware e frodi. Dal 2016, la piattaforma ha guadagnato 1,7 milioni di dollari attraverso pagamenti in criptovaluta, vendendo dati di carte di credito rubate e informazioni personali. Le forze dell'ordine hanno anche sequestrato criptovalute del valore di 283.000 dollari nel portafoglio controllato da Sami. Il procuratore statunitense ha dichiarato che quest'azione è stata possibile grazie alla cooperazione internazionale delle forze dell'ordine, riuscendo a smantellare questa piattaforma che offriva servizi come "Live Fullz" e strumenti di verifica dei dati finanziari. Se le accuse saranno confermate, gli imputati potrebbero affrontare fino a 10 anni di carcere per ciascuna accusa.