Le società di generazione musicale AI Suno e Udio sono state citate in giudizio per violazione del copyright. Le cause legali, intentate lunedì in Massachusetts e New York, rappresentano gli interessi delle etichette discografiche "Big Three", tra cui Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group.
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La RIAA ha affermato che le azioni legali erano il risultato della consapevolezza che i modelli di intelligenza artificiale di Suno e Udio venivano alimentati con musica senza licenza proveniente da alcune delle canzoni più famose mai prodotte. Questo caso potrebbe diventare un punto di svolta nel quadro giuridico dei rapporti tra l’intelligenza artificiale e la musica protetta da copyright.
La RIAA scopre brani generati dall'intelligenza artificiale che imitano successi famosi
Secondo la RIAA, il generatore musicale AI di Udio ha creato canzoni che corrispondono alle canzoni originali di "Billie Jean" di Michael Jackson, "I Get Around" dei Beach Boys e "Dancing Queen" degli ABBA. I documenti legali della RIAA affermano che la musica generata somigliava a canzoni famose nelle melodie e nel ritmo, il che significa che i modelli utilizzati per creare la musica dovevano essere stati addestrati sul materiale protetto da copyright senza permesso.
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Anche Suno si trova ad affrontare accuse simili. La RIAA afferma che il modello AI di Suno ha prodotto musica da segmenti di brani famosi come; "The Thrill Is Gone" di B. B. King, "Great Balls of Fire" di Jerry Lee Lewis e "I Got You (I Feel Good") di James Brown. Mentre una traccia specifica, che emula i ritmi di batteria e la melodia unici di "Johnny B. Goode" di Chuck Berry, serve come prova che il modello era stato addestrato sulla registrazione originale.
“Servizi senza licenza come Suno e Udio che affermano che sia ‘giusto’ copiare il lavoro di una vita di un artista e sfruttarlo per il proprio profitto senza consenso o senza pagare, ostacolano la promessa di un’intelligenza artificiale autenticamente innovativa per tutti noi”.
Mitch Glazier, presidente della RIAA
La RIAA chiede un risarcimento sostanziale per violazione del copyright
Il cuore delle battaglie legali ruota attorno alla questione se alle aziende di intelligenza artificiale sia consentito o meno utilizzare contenuti protetti da copyright nell’addestramento dei propri modelli senza prima acquistare le licenze appropriate. La RIAA ha affermato che le società di intelligenza artificiale si sono impegnate in massicce violazioni del copyright poiché l'uso non autorizzato di tali registrazioni ha avuto un ruolo nello sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale che producevano versioni imitative della musica originale.
La RIAA chiede anche un risarcimento monetario e/o un risarcimento danni, che potrebbe estendersi fino a 150.000 dollari per canzone. Questa azione legale porta l’attenzione su una discussione ancora in evoluzione su fino a che punto l’IA può utilizzare materiale protetto da copyright ed essere comunque legale.
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Tuttavia, c’è stata una crescente attenzione da parte dell’industria musicale nei confronti della tecnologia AI. Le principali case discografiche stanno sperimentando come l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a spingere ulteriormente la creatività e aiutare i musicisti. Alcuni esempi includono Universal Music Group, che ha collaborato con YouTube sul generatore di testo in musica AI noto come DreamTrack e ha anche collaborato con la società di produzione musicale AI SoundLabs nello sviluppo di modelli di cloni vocali AI degli artisti.
Allo stesso modo, la Warner Music Nashville ha recentemente lanciato una canzone creata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale per produrre la voce, utilizzando la star della musica country Randy Travis, dimostrando che l’industria è pronta per l’uso dell’intelligenza artificiale in modi nuovi.
Reportage criptopolitico di Brenda Kanana