🔥Nuovo articolo dalla stampa!🔥 Secondo quanto riferito, il presidente venezuelano Nicolás Maduro sta utilizzando transazioni in criptovaluta per eludere le sanzioni internazionali. 🕵️♂️ Ciò avviene dopo che gli Stati Uniti hanno ripristinato le sanzioni sull'oro e sul petrolio a causa dell'incapacità di Maduro di garantire elezioni eque. 🗳️
Andrew Fierman, capo dell’intelligence sulla sicurezza nazionale presso Chainalysis Inc., suggerisce che i regimi sanzionati come quello di Maduro spesso esplorano molteplici strade per eludere tali restrizioni. 🌐
Un rapporto del Woodrow Wilson International Center for Scholars, scritto in collaborazione dal dissidente venezuelano Leopoldo López e dal direttore di Intel Solutions di Chainalysis, Kristofer Doucette, evidenzia le lacune nelle ultime sanzioni. 😮 Sostengono che Maduro stia sfruttando progetti di criptovaluta per aggirare queste barriere internazionali. 🚧
López e Doucette chiedono sanzioni più severe da parte degli Stati Uniti e dell'Unione Europea e sollecitano le altre nazioni a indagare sull'uso delle criptovalute da parte del governo venezuelano per eludere le sanzioni. 🌍
Chainalysis ha rivelato che SUNACRIP, la sovrintendenza nazionale venezuelana alle attività crittografiche e alle attività correlate, stava trasferendo attivamente grandi volumi di token su vari conti all'interno di diverse piattaforme di criptovaluta. 💼 Oltre 70 milioni di dollari in stablecoin sono stati elaborati tramite indirizzi probabilmente gestiti da SUNACRIP o affiliati. 💰
Nel 2018, il governo venezuelano ha introdotto il Petro, una criptovaluta sostenuta dalle riserve petrolifere e minerarie della nazione, per combattere l’iperinflazione ed evitare le sanzioni statunitensi. Tuttavia, il token ha avuto un’adozione pratica limitata ed è stato sospeso a gennaio nel corso di un’indagine sulla corruzione. 🛑
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa storia in via di sviluppo! 📰🚀