I dati pubblicati la scorsa settimana hanno stimolato un certo ripensamento macroeconomico, con l'eccezionalità dei dati statunitensi che è finalmente tornata ai livelli dell'inizio del primo trimestre (PIL rivisto al ribasso, consumi in calo), mentre lo slancio dell'inflazione globale ha iniziato a sorprendere tornando al rialzo con l'HICP dell'Eurozona. in riaccelerazione tornando al 2,9% su base annua (rispetto al 2,7% precedente).

Il rallentamento dei dati statunitensi è ormai troppo diffuso per essere ignorato, con il PIL della Fed di Atlanta che sta scendendo al di sotto del 2% e la crescita del reddito disponibile reale che rallenta al di sotto dell'1%. Inoltre, l’aumento delle insolvenze delle carte di credito, i costi degli affitti e l’indebolimento dei mercati del lavoro sono tutti segnali di un’economia americana più debole in vista delle elezioni, con la Fed legata a un’inflazione ancora elevata e solo una manciata di riunioni rimaste prima di novembre.


Gli asset macroeconomici hanno registrato un rally aggressivo nelle ultime sessioni, grazie alla decelerazione sequenziale di venerdì del PCE, a una svendita del 10% dei futures petroliferi e alle speranze prevalenti di un rallentamento del goldlock. Questa settimana vedrà il rilascio di dati Tier 1 molto più pesanti, a partire da Jolts (oggi), ADP e ISM Services (mercoledì) e NFP (venerdì).

L'NFP sarà l'evento più impegnativo di questa settimana, anche se mercoledì prossimo vedrà un massiccio doppio incontro con FOMC e CPI per il giorno più atteso in vista dell'estate. Stringi forte!

Dal punto di vista elettorale, l’ex presidente ha (inaspettatamente?) beneficiato enormemente dal suo recente verdetto di colpevolezza, con la sua probabilità di vincere le elezioni di novembre che è balzata a oltre il 50% (contro Biden al 35%). Sembrerebbe che una parte considerevole della popolazione votante veda i processi in corso come una “caccia alle streghe” nei confronti dell’ex presidente, che si ritorce contro le speranze che Trump subisca le condanne di colpevolezza. Se l’ex Presidente tornasse nuovamente in carica, l’impatto maggiore si avrebbe sul reddito fisso poiché è ampiamente previsto che eserciterebbe una nuova influenza politica sulla Federal Reserve con politiche monetarie facili, politiche fiscali a spesa libera e ulteriori tagli fiscali. Sarà un quarto trimestre interessante per i mercati, per usare un eufemismo.

Nel settore delle criptovalute, il sentiment è stato sostenuto da venerdì in seguito al rimbalzo dei prezzi delle azioni statunitensi e al sentiment di rischio generale, con BTC che sfida nuovamente 70.000 e ETH intorno a 3,8.000. La convinzione nel trading rimane bassa, con interessi di finanziamento che rimangono contenuti, volatilità realizzata in compressione e prezzi che si mantengono bene all’interno dei range recenti. Ci aspetteremmo che ciò continui almeno fino al NFP venerdì, e la prossima mossa più grande attenderà fino al post CPI/FED mercoledì prossimo. Il percorso di minor resistenza sembra essere al rialzo per ora. Buona fortuna.