La Corte della Columbia Britannica conferma il divieto della provincia sulle nuove operazioni di mining di criptovalute
Lunedì, la Corte Suprema della Columbia Britannica ha confermato il moratorium di 18 mesi del governo provinciale sulle nuove operazioni di mining di criptovalute collegate alla rete elettrica. Attuato a dicembre 2022, il rinvio è pensato per dare alla provincia tempo per studiare l'impatto dell'industria sugli obiettivi economici e ambientali della Columbia Britannica.
La sentenza arriva dopo che Conifex Timber Inc., una compagnia forestale che di recente si è avventurata nel mining di criptovalute, ha contestato il moratorium in tribunale. Conifex ha dichiarato che la politica ha causato loro perdite e danni continui, ma il giudice Michael Tammen non è d'accordo.
Nel suo verdetto, il giudice Tammen ha dichiarato che il moratorium era "ragionevole", non discriminatorio e in linea con la legge della Commissione Utilities della Columbia Britannica. Ha citato prove del CEO di B.C. Hydro, Christopher O’Riley, stimando che i centri di dati per il mining proposti da Conifex consumerebbero 2,5 milioni di megawattora di elettricità all'anno - abbastanza per alimentare oltre 570.000 appartamenti.
Il giudice ha spiegato che soddisfare le sostanziali esigenze energetiche del mining di criptovalute potrebbe lasciare meno energia disponibile per i residenti della Columbia Britannica e per altre industrie. Ciò potrebbe far aumentare i costi dell'elettricità in generale. La provincia sta già spingendo le famiglie verso il riscaldamento elettrico e i veicoli elettrici. Diversi grandi progetti industriali stanno anche per aumentare la domanda, che va dagli impianti di idrogeno alle miniere.
Il moratorium fermerà temporaneamente qualsiasi nuova operazione di mining mentre la provincia consulterà ulteriormente i leader del settore. Il mining di criptovalute ha affrontato scrutinio in diverse giurisdizioni in tutto il mondo per il suo enorme consumo di elettricità e la scarsa creazione di posti di lavoro locali.