Secondo CoinDesk, l'industria crypto australiana sta esprimendo preoccupazione in seguito a una recente dichiarazione dell'Australian Securities and Investment Commission (ASIC) secondo cui molti asset crypto sono considerati prodotti finanziari. Questa classificazione potrebbe imporre ulteriori oneri normativi, potenzialmente spingendo le aziende a trasferirsi in giurisdizioni più favorevoli.

La questione è venuta alla ribalta durante un summit sulle criptovalute ospitato dall'Australian Financial Review (AFR), dove Alan Kirkland dell'ASIC si è rivolto al pubblico. Le osservazioni di Kirkland hanno suggerito che molti asset crittografici ampiamente scambiati richiederebbero una licenza in base alle leggi attuali, sollevando timori di un maggiore controllo normativo. Ciò ha portato a preoccupazioni sul fatto che l'approccio rigoroso del regolatore potrebbe spingere le aziende all'offshore.

Amy-Rose Goodey, amministratore delegato del Digital Economy Council of Australia, ha osservato che il settore si sente incerto e potrebbe esplorare opportunità all'estero. Michael Bacina, un partner dello studio legale Piper Alderman, ha sottolineato la necessità di una consultazione urgente del settore con i decisori politici. Ha avvertito che se l'ASIC continua con il suo approccio di regolamentazione mediante applicazione, potrebbe portare a inefficienze simili a quelle sperimentate dalla SEC statunitense.

L'ASIC ha già intrapreso azioni legali contro le aziende di criptovalute, tra cui un caso archiviato contro Finder Wallet. Fred Schebesta, fondatore di Finder Wallet, ha criticato l'approccio di Kirkland, paragonandolo alla penalizzazione dei fratelli Wright per non aver ottenuto la licenza di pilota. Schebesta ha chiesto leggi aggiornate per fornire certezza, evidenziando la natura gravosa della conformità continua dopo la licenza.

Kate Cooper, CEO per l'Australia e responsabile dell'APAC per Zodia Custody, ha sottolineato che molte aziende di criptovalute ritengono insostenibile l'attuale contesto normativo australiano e stanno valutando di trasferirsi in giurisdizioni con normative più chiare, come Dubai e Singapore. Cooper ha anche menzionato che la bozza di legge annunciata nel 2023 deve ancora essere promulgata, lasciando molte aree grigie nella regolamentazione delle criptovalute.

Andrew Charlton, membro del parlamento, non è stato in grado di confermare se il disegno di legge verrà presentato prima delle prossime elezioni federali, previste per l'anno prossimo. L'ASIC non ha risposto alla richiesta di commento di CoinDesk prima della pubblicazione.