Autore: Zhang Yaqi
Fonte: Wall Street Watch
Lo stablecoin USDT, il "pilastro" del mondo crypto, sta silenziosamente sovvertendo l'industria finanziaria tradizionale.
Sempre più banche stanno entrando nel mercato degli stablecoin. Secondo Bloomberg, Société Générale, Oddo BHF in Germania, Revolut nel Regno Unito e persino la Hong Kong Monetary Authority stanno tutti cercando di entrare nel mercato degli stablecoin, sperando di ottenere una fetta di questo settore.
In precedenza, il più grande emittente di stablecoin al mondo, Tether Holdings Ltd., ha previsto che il profitto netto del 2024 supererà i 10 miliardi di dollari. Il CEO Paolo Ardoino ha dichiarato in un'intervista che quest'anno l'azienda ha investito oltre la metà del profitto netto.
Naveen Mallela, co-responsabile globale di Kinexys di JPMorgan, ha affermato che nelle prossime tre anni si prevede che gli stablecoin emessi dalle banche si svilupperanno rapidamente e diventeranno prodotti mainstream. Con il miglioramento del quadro normativo e dei progressi tecnologici, gli stablecoin potrebbero diventare una componente importante dei mercati finanziari futuri.
Le istituzioni finanziarie stanno attivamente esplorando l'emissione di stablecoin
Di fronte a una "torta" così allettante, le banche non possono rimanere inerti. In Europa, le istituzioni finanziarie stanno attivamente esplorando l'emissione di stablecoin. La controllata di Société Générale, Forge, ha già lanciato uno stablecoin supportato dall'euro per gli investitori al dettaglio.
Nel frattempo, anche Oddo BHF SCA sta sviluppando una versione denominata in euro, mentre Revolut, con sede a Londra, sta considerando di emettere la propria versione di stablecoin.
Uno dei fattori trainanti di questa tendenza è la chiarezza normativa portata dalla regolamentazione del mercato delle criptovalute in Europa (MICA). Inoltre, la decisione di Tether di interrompere l'emissione del suo stablecoin EURt ha creato opportunità di mercato per altre banche.
Jean-Marc Stenger, CEO di SG-Forge, ha dichiarato in un'intervista che stanno trattando con diverse banche per utilizzare il loro stablecoin e stanno discutendo con circa 10 banche per collaborazioni o concessioni di tecnologia in white label, affinché queste banche possano emettere i propri stablecoin:
"Credo che altre banche emetteranno i propri stablecoin? La risposta è sì. È un lavoro arduo, non sono sicuro che accadrà rapidamente, ma accadrà."
Non solo in Europa, Visa sta anche promuovendo attivamente lo sviluppo degli stablecoin a livello globale. Visa ha lanciato in ottobre una rete tokenizzata per le banche per emettere stablecoin e prevede di collaborare con BBVA per un progetto pilota nel 2025. Cuy Sheffield, responsabile delle criptovalute di Visa, ha rivelato che banche di Hong Kong, Singapore e Brasile hanno mostrato grande interesse per gli stablecoin, e Visa sta collaborando con diverse banche in tutto il mondo.
Standard Chartered sta partecipando attivamente, ed è stata selezionata dalla Hong Kong Monetary Authority come uno dei primi emittenti di stablecoin in dollari di Hong Kong, con un lancio previsto nel 2025. Rene Michau, responsabile globale delle risorse digitali di Standard Chartered, ha affermato che questa iniziativa rafforzerà ulteriormente il ruolo della blockchain nel settore dei pagamenti, e la banca prevede di lanciare uno stablecoin nel 2025.
Rischi e sfide nell'emissione di stablecoin
Rispetto ai token di deposito che grandi banche come JPMorgan stanno esplorando, gli stablecoin hanno prospettive di utilizzo più ampie.
I token di deposito possono generalmente essere trasferiti solo tra clienti della stessa banca, mentre gli stablecoin possono essere acquistati e utilizzati da chiunque possieda un portafoglio crypto. JPMorgan ritiene che gli stablecoin e i token di deposito non si escludano a vicenda, e prevede che gli stablecoin emessi dalle banche si svilupperanno rapidamente e diventeranno mainstream nei prossimi tre anni.
Tuttavia, ci sono anche rischi associati all'emissione di stablecoin.
Uno studio della Banca Centrale Europea mostra che se una grande quantità di depositi al dettaglio venisse convertita in stablecoin, il coefficiente di copertura della liquidità delle banche potrebbe essere influenzato.
Inoltre, le autorità di regolamentazione statunitensi devono chiarire i tipi di riserve accettabili per le banche che emettono stablecoin e se i depositi in stablecoin siano assicurati. La professoressa di diritto Hilary Allen ha avvertito che se le banche emettono sia stablecoin non assicurati che depositi assicurati, ciò potrebbe creare confusione tra i consumatori e provocare panico in situazioni di crisi.
Attualmente, molte banche centrali stanno testando o lanciando valute digitali delle banche centrali (CBDC), che potrebbero sostituire gli stablecoin emessi dalle banche in alcuni casi d'uso, in particolare nel settore dei pagamenti all'ingrosso.
Di fronte a una situazione così complessa, il CEO di Libre Capital, Avtar Sehra, ha dichiarato:
"Ogni banca sta esplorando una forma di valuta digitale delle banche commerciali, ma alla fine potrebbero essere più inclini a utilizzare una valuta consorziata."