Golden Finance riporta che Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea stanno intensificando la regolamentazione fiscale sulle criptovalute, con un impatto significativo sugli investitori. Negli Stati Uniti, le criptovalute sono considerate beni digitali, la vendita o il trading sono soggetti a imposta sulle plusvalenze, con aliquote che variano in base al periodo di detenzione e al livello di reddito; i guadagni da mining e staking sono soggetti a imposta sul reddito, e a partire dal 2025 le piattaforme di scambio dovranno riportare i dati degli utenti. Nel Regno Unito, la vendita o lo scambio di beni crittografici sono soggetti a imposta sulle plusvalenze, con un'aliquota massima del 24% e una soglia di esenzione di £3,000 all'anno; i guadagni da mining e i redditi da stipendi in criptovaluta sono soggetti a imposta sul reddito e contribuzione nazionale. Nell'Unione Europea, le aliquote variano da un paese all'altro, ad esempio la Germania esenta le detenzioni superiori a un anno, mentre la Spagna ha aliquote che arrivano fino al 28%; il regolamento MiCA che entrerà in vigore nel 2025 uniformerà alcune regole e rafforzerà la trasparenza fiscale.