Ed Yardeni, presidente di Yardeni Research, ha affermato che la Fed potrebbe dover smettere di tagliare i tassi di interesse per mantenere forte il dollaro. Yardeni ha sottolineato che l’economia americana sta andando bene e che la sua azienda, Yardeni Research, ha sempre avuto una visione positiva del dollaro americano.
Ha detto che alcuni mesi fa, quando il dollaro si è indebolito a causa delle aspettative che la Federal Reserve avrebbe tagliato i tassi di interesse più volte, Yardeni ha ritenuto che questo sarebbe stato un errore. Ha aggiunto che il mercato dei titoli del Tesoro statunitense e la performance del dollaro USA supportano questa visione. Secondo lui, fermando o riducendo i tagli dei tassi di interesse, la Fed aiuterà a mantenere la forza del dollaro.
Yardeni ha spiegato che un dollaro più forte porta tipicamente a un indebolimento delle valute estere, compresi lo yen e l’euro. Ha osservato che quando le tariffe, come quelle imposte dall’ex presidente Trump durante il suo primo mandato, deprimono l’attività economica globale, possono deprimere i prezzi delle materie prime, indebolendo così le valute dei paesi esportatori di materie prime come Canada, Australia, Brasile e Indonesia.
Nel frattempo, Yardeni ha descritto le prospettive economiche dell'Europa come piuttosto deludenti e ha sottolineato l'esitazione del Giappone nell'aumentare i tassi di interesse. Con la Federal Reserve che probabilmente rallenterà il ritmo dei tagli dei tassi di interesse, Yardeni prevede che il dollaro probabilmente continuerà a salire.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, Yardeni ha affermato che il ritorno di Trump alla presidenza creerebbe un ambiente globale diverso rispetto all’amministrazione Biden o al primo mandato di Trump.
Yardeni ha ipotizzato che Trump potrebbe imporre una tariffa del 10% su tutti i beni importati, e che la tariffa sui beni cinesi potrebbe arrivare fino al 60%, il che potrebbe rallentare la crescita dell’economia globale. Ha sottolineato che, sebbene i consumatori americani sosterranno questi costi più elevati, l’aumento delle tariffe potrebbe ridurre la domanda di beni importati dall’estero, influenzando indirettamente il commercio internazionale e le economie che dipendono dalle esportazioni verso gli Stati Uniti.
Lunedì, il veterano stratega ha ribadito la sua previsione secondo cui l’S&P 500 raggiungerà i 10.000 entro la fine del decennio (2030), il che rappresenterebbe un guadagno del 66% rispetto ai livelli attuali. Ha anche alzato le sue previsioni di fine anno per il 2024 a 6.100 punti, il che significa che c’è ancora spazio per un rialzo dell’1,8%.
Egli ha aggiunto che l'ottimismo del mercato potrebbe intensificarsi ulteriormente se i conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente venissero risolti prima di quanto inizialmente previsto.
Tuttavia, Yardeni ha anche avvertito che l’ottimismo a Wall Street e la sopravvalutazione di alcuni titoli a grande capitalizzazione potrebbero gettare le basi per un calo se i titoli dovessero raggiungere livelli troppo elevati per poter salire rapidamente.
Articolo inoltrato da: Golden Ten Data