Sembra che non ci sia modo di fermare il treno merci dei bitcoin (BTC), poiché i trader del Chicago Mercantile Exchange (CME), un punto di riferimento per gli operatori istituzionali, accumulano scommesse che potrebbero fruttare profitti se i prezzi salissero a sei cifre.
Secondo CF Benchmarks, i trader stanno puntando sull'opzione call da 100.000 $ sul CME, seguendo l'esempio delle loro controparti basate su Deribit.
Un'opzione call dà all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare l'attività sottostante a un prezzo predeterminato entro o prima di una data specifica. Un acquirente call è implicitamente rialzista sul mercato.
"I trader sembrano accaparrarsi le opzioni call bitcoin al prezzo di esercizio di $ 100k. Secondo i dati di CF Benchmarks, lo skew delta 25 a scadenza costante a 30 giorni ha ora superato la soglia di 5 vol, un massimo YTD vicino, il che implica che c'è una domanda molto maggiore di esposizione al rialzo", ha detto Thomas Erdösi, responsabile del prodotto presso CF Benchmarks, a CoinDesk in un'e-mail.
Il delta skew 25 misura la ricchezza relativa delle opzioni call rispetto alle put, offrendo uno scorcio del sentiment del mercato. Una lettura positiva, in questo caso la soglia di 5 vol (volatilità), indica che le call sono più costose delle put e i trader si stanno preparando a un continuo aumento dei prezzi. I derivati di CME tracciano la variante CF Benchmarks Bitcoin Reference Rate – New York (BRRNY).
Secondo CF Benchmarks, anche le opzioni call con strike superiori a $ 100.000 stanno registrando un aumento della domanda, come dimostra l'elevata volatilità implicita di queste opzioni.
Il posizionamento rialzista è coerente con il colosso offshore Deribit, dove i trader hanno investito molto nell'opzione call da 100.000 dollari almeno dalla fine di settembre.
Bitcoin ha superato la resistenza dei $ 90.000 poco prima della stampa, stabilendo nuovi massimi sopra i $ 92.500, mentre igorizzava il continuo aumento dell'indice del dollaro. I prezzi di BTC sono aumentati di oltre il 36% dalla vittoria del pro-cripto Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi tenutesi il 5 novembre.