JPMorgan Chase rivelata come importante utilizzatore della tecnologia Blockchain da Jamie Dimon
Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha riconosciuto che la banca da lui guidata è uno dei maggiori utilizzatori della tecnologia blockchain.
Dimon, che in passato è stato un acceso critico delle criptovalute, ha fatto questa ammissione durante un'intervista alla Financial Markets Quality Conference tenutasi martedì.
"Siamo probabilmente uno dei maggiori utilizzatori di blockchain, un utente effettivo, come un utente reale", ha detto Dimon, contraddicendo la sua precedente posizione sulla tecnologia. Il CEO ha descritto la blockchain come "un ottimo modo per condividere dati" e uno strumento per stabilire fiducia tra le banche e i loro clienti.
Per anni, Dimon ha assunto una posizione cripto-scettica, pur sostenendo i meriti della tecnologia blockchain, anche al World Economic Forum del 2021 a Davos, in Svizzera, dove ha descritto Bitcoin come una "frode esagerata", ma ha riconosciuto la blockchain come un modo "efficiente" per spostare denaro.
JPMorgan Chase esplora attivamente il potenziale della tecnologia blockchain da diversi anni.
Nel 2020, la banca ha lanciato la propria rete blockchain privata e autorizzata chiamata Onyx, progettata per pagamenti all'ingrosso, prestiti peer-to-peer e transazioni transfrontaliere.
La rete Onyx avrebbe elaborato transazioni per un valore di oltre 700 miliardi di dollari e annovera tra i suoi utenti aziende come Goldman Sachs, DBS Bank e BNP Paribas. Dimon, che una volta aveva liquidato Bitcoin come una "frode esagerata", ha ora riconosciuto l'efficienza della blockchain nello spostamento di denaro.
Tuttavia, il magnate bancario non ha del tutto ammorbidito la sua posizione sulle criptovalute. Ha ribadito il suo scetticismo, riferendosi a Bitcoin come a una "pietra da compagnia" e affermando che è improbabile che la banca presti denaro contro le criptovalute.
Dimon ha anche osservato che, sebbene i clienti abbiano accesso ad alcuni servizi crittografici tramite la banca, lui crede in un "paese libero" in cui le persone possono fare ciò che desiderano.