Meta è l’ultimo colosso tecnologico con sede negli Stati Uniti a sospendere i rilasci di intelligenza artificiale nell’Unione Europea. L’azienda si unisce ad Apple, che a giugno ha annunciato che avrebbe rifiutato diverse funzionalità dell’iPhone basate sull’intelligenza artificiale ai clienti nell’UE.

Nessuna delle due società, finora, ha fornito una tempistica o descritto cosa, esattamente, deve accadere affinché gli embarghi vengano revocati, ma entrambe le società hanno citato “l’incertezza normativa” come catalizzatore.

In una dichiarazione inviata in esclusiva ad Axios il 17 luglio, un portavoce di Meta ha dichiarato:

"Nei prossimi mesi pubblicheremo un modello multimodale Llama, ma non nell'UE a causa della natura imprevedibile del contesto normativo europeo."

Come recentemente riportato da Cointelegraph, Apple ha rilasciato una dichiarazione simile a giugno. Citando l’incertezza normativa dell’epoca, la società di Cupertino affermò che il Digital Markets Act (DMA) dell’UE potrebbe “costringerci a compromettere l’integrità dei nostri prodotti in modi che mettono a rischio la privacy degli utenti e la sicurezza dei dati”.

Leggi dell'UE

Sebbene i due casi siano simili, le società sembrano contestare diversi aspetti del diritto comunitario. Al centro della questione di Apple c’è il linguaggio del DMA che richiede ai cosiddetti “gatekeepers” come Meta e Apple di sviluppare prodotti e servizi in modo tale che il software associato funzioni su piattaforme rivali. Questo, essenzialmente, serve a impedire a un’azienda di utilizzare la tecnologia proprietaria per controllare il mercato consumer.

Meta, tuttavia, sembra essere preoccupato per il linguaggio del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE che limita il modo in cui le aziende possono utilizzare i dati generati dagli utenti.

Metaintelligenza artificiale

A giugno la Commissione irlandese per la protezione dei dati, l'autorità di regolamentazione indipendente responsabile dell'applicazione del GDPR, ha ordinato a Meta di sospendere l'implementazione dell'assistente AI nell'UE per problemi di privacy dei dati.

L'azienda utilizza i dati generati dagli utenti di Facebook e Instagram per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, tuttavia Meta afferma di farlo solo con il consenso e che gli utenti hanno la possibilità di rinunciare.

Secondo Axios, Meta intende ancora lanciare futuri prodotti IA – inclusa una prossima versione del suo modello Llama AI che supporta audio e video – nel Regno Unito. Nonostante il GDPR del Regno Unito sia quasi identico a quello dell’UE, Meta avrebbe affermato che i regolatori dell’UE stavano lavorando molto più lentamente e che non prevedeva problemi con le sue politiche di raccolta dati nel contesto normativo del Regno Unito.

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