Un nuovo rapporto della Federal Reserve regionale rileva che le ondate di immigrati hanno rafforzato l’economia degli Stati Uniti provocando al contempo una scarsa inflazione.

Il rapporto arriva mentre l’immigrazione è diventata un tasto caldo a livello politico. Questa domanda è stata posta martedì al presidente della Federal Reserve Jerome Powell da J.D. Vance, senatore repubblicano e potenziale candidato alla corsa alle elezioni presidenziali di Trump quest'anno. "Nel lungo periodo, l'immigrazione è neutrale rispetto all'inflazione; nel breve periodo, può aiutare quando il mercato del lavoro diventa più flessibile e entrano più persone", ha detto Powell.

L'affermazione di Vance secondo cui l'immigrazione potrebbe far aumentare i costi degli alloggi potrebbe essere vera in alcuni mercati specifici, ma non per il paese nel suo complesso.

Al contrario, il rapporto della Fed di Dallas afferma che l’immigrazione potrebbe aver contribuito a un leggero aumento dell’inflazione, ma l’aumento è stato compensato da un miglioramento della produzione.

Il rapporto della Fed di Dallas ha analizzato le ondate di immigrazione, utilizzando i dati del Congressional Budget Office e del Current Population Survey. Gli economisti della Fed di Dallas hanno sottolineato che i dati del censimento attuale mostrano che circa il 60% delle persone coinvolte nella recente ondata di immigrati hanno trovato lavoro.

Il modello degli economisti della Fed di Dallas prevede che il PIL trimestrale degli Stati Uniti crescerà di circa lo 0,7% nel 2024, prima che la crescita rallenti fino a raggiungere un intervallo compreso tra lo 0,3% e lo 0,4% nei due anni successivi. In confronto, l’inflazione probabilmente non supererà lo 0,1%.

Gli economisti della Fed di Dallas hanno affermato che i dati norvegesi e i modelli spagnoli in generale supportano le loro scoperte. In termini di meccanismo attraverso il quale aumenta l’occupazione, sottolineano che mentre la forza lavoro aumenta, il capitale può far fronte solo lentamente a questo aumento, il che deprime i salari adeguati all’inflazione. Le famiglie potrebbero ridurre temporaneamente i consumi e scegliere di lavorare più ore, ma nel complesso, l’aumento della domanda di beni supererà l’offerta, esercitando una pressione al rialzo sull’inflazione.

Articolo inoltrato da: Golden Ten Data