Punti chiave:

  • Coinbase ha risposto all'indagine della SEC, sostenendo che manca un giusto processo ed è ingiusta.

  • L'exchange chiede chiarimenti al tribunale sulla possibilità che la SEC possa regolamentare le risorse digitali senza obblighi contrattuali.

  • La SEC ha citato in giudizio Coinbase sostenendo che alcune criptovalute presenti sulla sua piattaforma sono titoli non registrati.

In un recente sviluppo, il Chief Legal Officer di Coinbase, Paul Grewal, ha annunciato sui social media che Coinbase ha risposto alla SEC per impedire quella che considera un'indagine ingiusta da parte del presidente della SEC Gary Gensler.

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Coinbase ha risposto all'indagine della SEC

Grewal ha sottolineato che il caso è stato avviato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, non da Coinbase, affermando: "La democrazia, così come il giusto processo, muore nell'oscurità. Apprezziamo l'attenta considerazione della Corte su questa questione".

La battaglia legale è continuata a marzo, quando il giudice distrettuale degli Stati Uniti Katherine Failla ha stabilito che la SEC poteva portare avanti la sua causa contro Coinbase, accusando l'exchange di operare come borsa valori, broker e agenzia di compensazione non registrata.

Ad aprile, Coinbase ha chiesto chiarimenti al Secondo Circuito della Corte d'Appello degli Stati Uniti sulla capacità della SEC di regolamentare le transazioni di asset digitali che non comportano obblighi contrattuali. L'exchange sostiene che questa domanda è cruciale per il futuro del settore delle criptovalute. Il conflitto si è intensificato a maggio, quando Coinbase ha risposto ai commenti della SEC sulla sua richiesta di appello interlocutorio.

La SEC denuncia titoli non registrati su Coinbase

La causa della SEC, intentata nel giugno 2023, sostiene che diverse criptovalute offerte sulla piattaforma di Coinbase sono titoli non registrati.

In risposta, Coinbase ha sostenuto che le risorse digitali elencate sulla sua piattaforma non sono titoli. Secondo la società, queste criptovalute non costituiscono "contratti di investimento" secondo il quadro normativo della SEC. Coinbase ha fatto riferimento al caso Howey della Corte Suprema, affermando che le criptovalute scambiate sul suo mercato secondario non sono collegate ad alcun contratto che coinvolga i promotori che vendono asset.

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