In uno sviluppo significativo, la divisione di confisca degli asset del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), l'US Marshal Service, ha scelto Coinbase come fornitore di custodia per asset digitali a grande capitalizzazione. 

Coinbase ha annunciato la partnership in un recente post sul blog, evidenziando la scelta di Coinbase Prime da parte dell'agenzia per offrire servizi di custodia e trading avanzati per le sue risorse digitali di "Classe 1" gestite centralmente a sostegno degli sforzi delle forze dell'ordine federali.

Coinbase assicura la partnership con il governo

L'US Marshal Service ha condotto un approfondito processo di due diligence, considerando varie soluzioni, e alla fine ha optato per Coinbase sulla base del suo track record e della sua capacità di fornire in modo sicuro servizi crittografici di livello istituzionale su larga scala. 

L'agenzia ha dichiarato di aver bisogno di tecniche affidabili di stoccaggio e liquidazione per gestire e smaltire professionalmente quantità sostanziali di popolari asset di criptovaluta, noti come criptovalute di Classe 1, in modo coerente con le politiche delineate dal Dipartimento di Giustizia e dall'US Marshal Service.

Secondo quanto riferito, questa partnership semplificherà i processi di custodia, gestione e smaltimento delle risorse di criptovaluta, consentendo la diversificazione dei tipi di risorse digitali che possono essere gestite e smaltite nell'ambito dei programmi di confisca del governo. 

Coinbase ha sottolineato la sua lunga storia di supporto alle forze dell'ordine e le sue collaborazioni con le principali agenzie federali, statali e locali negli Stati Uniti, nonché con agenzie internazionali in tutto il mondo. 

Lo scambio ha scritto:

“Oggi, Coinbase collabora con tutte le principali forze dell’ordine federali, statali e locali degli Stati Uniti, nonché con agenzie internazionali in ogni continente. Far crescere la criptoeconomia significa promuovere mercati sicuri ed efficienti e queste partnership sono fondamentali per la nostra missione”.

Contraddizione normativa esposta?

Sebbene la scelta di Coinbase da parte dell'US Marshal Service dimostri la sua capacità di servire enti governativi, l'exchange ha dovuto affrontare il controllo normativo da parte di agenzie come la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. 

Nonostante ciò, il governo degli Stati Uniti ha recentemente trasferito a Coinbase oltre 3.940 BTC per un valore di 241 milioni di dollari, originariamente sequestrati allo spacciatore Banmeet Singh durante un processo nel gennaio 2024.

L'avvocato pro-criptovaluta John E. Deaton ha criticato le azioni del governo americano, definendole "prive di senso". 

Deaton ha specificamente chiamato in causa il presidente della SEC Gary Gensler e la senatrice americana Elizabeth Warren, sottolineando che Gensler continua a lavorare sotto l'amministrazione Warren mentre presumibilmente si unisce al movimento anti-criptovaluta che si era impegnata a creare dopo l'annuncio della sua rielezione.

Deaton ha sottolineato l'ironia del fatto che il governo degli Stati Uniti utilizzi Coinbase per i trasferimenti di Bitcoin mentre l'exchange stesso deve affrontare accuse di presunte attività commerciali illegali da parte della SEC e del suo presidente Gary Gensler. 

Deaton ha sottolineato la contraddizione di Gensler, in qualità di presidente della SEC, che dichiara illegale l'attività di Coinbase, mentre il governo degli Stati Uniti fa affidamento sulla stessa attività "illegale" per vendere Bitcoin al pubblico americano.

In definitiva, la situazione solleva dubbi sulla coerenza dell’approccio del governo alle criptovalute, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento di Coinbase nelle transazioni ufficiali nonostante le sfide normative in corso. 

L'incidente sottolinea la necessità di chiarezza e allineamento tra gli organismi di regolamentazione e le agenzie governative per creare un ambiente più prevedibile e di supporto per l'industria delle criptovalute.