PANews ha riferito il 28 giugno che, secondo DL News, VanEck ha specificamente sottolineato un rischio specifico non riscontrato in altre richieste di ETF nel documento di richiesta ETF spot di Solana presentato, vale a dire la proprietà concentrata dei token SOL. Secondo i documenti di VanEck, alla fine di novembre dello scorso anno, i 100 portafogli più grandi contenenti token SOL detenevano circa un terzo dei SOL in circolazione. Il documento evidenzia: "A causa di questa concentrazione della proprietà, grandi vendite o distribuzioni a tali detentori potrebbero influenzare negativamente i prezzi di mercato." Poiché i token SOL non sono così ampiamente distribuiti come Bitcoin ed Ethereum, questa concentrazione della situazione della proprietà potrebbe rappresentare un ostacolo all'approvazione per l’ETF VanEck Solana.

Infatti, Caroline Crenshaw, commissaria della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, ha citato la proprietà centralizzata di Bitcoin come uno dei motivi per cui si è opposta all'approvazione di un ETF spot su Bitcoin a gennaio. Tuttavia, Matthew Sigel, direttore della ricerca sulle risorse digitali presso VanEck, ha espresso un punto di vista diverso, sostenendo che la stessa rete Solana è decentralizzata. Sigel ha affermato che una base di utenti diversificata supporta l'infrastruttura delle transazioni della rete Solana.

Inoltre, VanEck ha elencato molti degli stessi rischi nel deposito dell'ETF Solana come nel deposito dell'ETF Ethereum. Prima della notizia di ieri, l’istituto di gestione patrimoniale VanEck ha presentato i documenti per la richiesta del primo ETF Solana negli Stati Uniti.