La società di sicurezza blockchain CertiK si è identificata pubblicamente come il "ricercatore di sicurezza" accusato dall'exchange di criptovalute Kraken di aver rubato risorse digitali per un valore di 3 milioni di dollari.

Il 19 giugno CertiK ha annunciato tramite X di aver informato Kraken di un exploit che le ha permesso di prelevare milioni di dollari dai conti dell’exchange.

Il responsabile della sicurezza di Kraken, Nicholas Percoco, aveva precedentemente affermato che un team di sicurezza senza nome aveva commesso “estorsione” rifiutandosi di restituire i fondi finché Kraken non avesse accettato di fornire una somma significativa per la divulgazione del bug.

"Dopo le prime conversazioni di successo sull'identificazione e la risoluzione della vulnerabilità, il team operativo di sicurezza di Kraken ha MINACCIATO i singoli dipendenti di CertiK di rimborsare una quantità NON CORRETTA di criptovalute in un tempo IRRAGIONEVOLE anche SENZA fornire indirizzi di rimborso", ha affermato CertiK.

“In uno spirito di trasparenza e nel nostro impegno nei confronti della comunità Web3, renderemo pubblica la nostra azione per proteggere la sicurezza di tutti gli utenti. Esortiamo [Kraken] a cessare qualsiasi minaccia contro gli hacker whitehat."

CertiK ha pubblicato una cronologia degli eventi, iniziando con l'identificazione dell'exploit il 5 giugno e terminando con le affermazioni secondo cui Kraken avrebbe minacciato un dipendente CertiK il 18 giugno.

CertiK ha dichiarato a Cointelegraph di voler trasferire i fondi "su un conto a cui Kraken potrà accedere".

Molti nella comunità crittografica inizialmente si schierarono con Kraken, suggerendo che le azioni di CertiK non erano in linea con il tipico comportamento degli hacker white hat.

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Non è chiaro se Kraken abbia motivo di intraprendere un'azione legale.

Ad aprile, CertiK ha riferito che circa 1 miliardo di dollari in risorse digitali erano andati persi a causa di attività illecite nel 2023.

L'azienda ha una storia di identificazione delle vulnerabilità, inclusi problemi con il ponte Wormhole su Aptos e l'app Telegram.

La decisione di CertiK di quotarsi in borsa riflette il suo impegno per la trasparenza e la sicurezza della comunità Web3.

Le azioni dell’azienda mirano a proteggere gli utenti e a sostenere gli standard etici nel settore.

Mentre questa situazione si evolve, il mondo delle criptovalute osserva da vicino, in attesa di ulteriori sviluppi e possibili soluzioni.

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