Settimana impegnativa per bitcoin nonostante un’inflazione migliore del previsto

La scorsa settimana è stata un periodo instabile per i prezzi dei bitcoin (e delle criptovalute in generale) a seguito dei dati sull'inflazione statunitense e della conclusione dell'ultima riunione del FOMC, in cui i funzionari della Fed hanno pubblicato il loro ultimo "dot-plot".

I prezzi delle criptovalute sono stati inizialmente aiutati dai dati CPI, con gli indici principali e sottostanti che sono risultati inferiori alle aspettative. Bitcoin è salito da 67.700 a 70.000 dollari grazie a un dato sull'inflazione migliore del previsto, ma poi ha restituito tutti i guadagni quando il dot-plot della Fed ha raffreddato le aspettative del mercato per i tagli dei tassi di interesse.

L’ultimo “dot-plot” della Fed prevede ora un solo taglio dei tassi quest’anno, in calo rispetto ai tre tagli previsti nella riunione di marzo. Tuttavia, il grafico indicava un percorso più aggressivo per i tagli dei tassi nel 2025, con un massimo di quattro tagli, per un totale di un intero punto percentuale.

Sul fronte macroeconomico, l’attenzione si concentrerà ora sui dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, sulle richieste di disoccupazione e sui PMI manifatturieri e dei servizi, che saranno pubblicati questa settimana rispettivamente martedì, giovedì e venerdì. I dati che si discostano significativamente dalle previsioni potrebbero causare una certa volatilità nei mercati delle criptovalute e azionari.

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