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La saga su FTX, l'exchange di criptovalute fallito nel 2022, continua, con le sue vittime che sostengono che il processo di fallimento sembra essere un "secondo atto di furto". Le vittime hanno anche presentato un'istanza per recuperare 8 miliardi di dollari di beni confiscati. 

FTX: il processo di fallimento del cripto-exchange è un secondo furto

Si scatenano le vittime di FTX, il fallito crypto-exchange, che considera il processo di bancarotta in corso come un “secondo atto di furto”. 

Sembra infatti che i legali delle vittime abbiano presentato un'istanza per recuperare 8 miliardi di dollari di beni confiscati. 

Nello specifico, ciò che desiderano le vittime di FTX è che una sentenza stabilisca che i beni confiscati del crypto-exchange (circa 8 miliardi di dollari) appartengono ai suoi clienti e non alla massa fallimentare. 

Ciò accade principalmente perché il codice fallimentare dà priorità ad alcuni creditori rispetto ad altri, e i detentori del token FTX sono in fondo alla lista delle priorità.

Non solo, un altro fattore scatenante risale al piano di risanamento proposto dalla società il mese scorso, che avrebbe visto il 98% dei creditori ottenere il 118% dei propri crediti entro 60 giorni dall'approvazione del tribunale. 

Tuttavia, questo piano non ha convinto le vittime che hanno comunque perso l’opportunità di trarre profitto dall’aumento del prezzo delle criptovalute, mentre i loro fondi erano bloccati nel limbo della bancarotta.

FTX e la ribellione delle vittime nel processo per fallimento del crypto-exchange

La richiesta è stata presentata venerdì al tribunale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York. 

Gli avvocati delle vittime, Adam Moskowitz e David Boies, affermano nel documento che il processo di fallimento ha lasciato "i clienti di FTX con la sensazione di 'aggrediti e derubati', molti dei quali vedono il processo di fallimento come un 'secondo atto di furto' e che il "La massa fallimentare della FTX resta la stessa entità commerciale fraudolenta" che era l'impresa gestita dalla SBF“.

Non a caso, Sam Bankman-Fried (SBF), ex amministratore delegato di FTX, è stato condannato a 25 anni di carcere per frode e altre accuse. Ecco come si legge nel documento: 

“Se non fosse stato per i crimini di SBF per i quali è stato condannato – vale a dire furto e uso improprio dei beni dei clienti – i clienti oggi sarebbero in possesso dei loro investimenti in criptovaluta”

La sfortuna tra le disgrazie, infatti, sta proprio nel fatto che FTX ha dichiarato fallimento nel 2022, nel pieno del “lungo inverno crypto”. I clienti hanno perso l’opportunità di vedere crescere i propri investimenti a causa della corsa rialzista dello scorso anno. 

Basti pensare che BTC valeva il minimo di 16.000$ nel novembre 2022, contro gli attuali 65.000$, e quindi c’è stato un aumento del prezzo di oltre 4x. 

Le vendite di Solana (SOL)

Alla fine del mese scorso era trapelata la notizia che il curatore fallimentare del gruppo FTX aveva messo all'asta diversi SOL ad un prezzo fortemente scontato.

Si parla di una vendita complessiva di SOL pari a 2,6 miliardi di dollari, anche se il prezzo di acquisto è nettamente inferiore a quello della crypto Solana.

Per fare un esempio, su un prezzo di acquisto di 100$, il processo fallimentare di FTX ha messo all’asta i token SOL al prezzo di 165$