Gli esperti hanno affermato che i dati attuali mostrano che l’inflazione core è scesa al livello più basso dall’aprile 2021.

Il prezzo di Bitcoin è salito oltre i 69.000 dollari dopo che l’ultimo indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense di maggio ha mostrato un leggero calo.

I dati disponibili mostrano che i tanto attesi dati sull’inflazione CPI statunitense erano migliori delle previsioni di diversi esperti.

Tabella che mostra i dati sull'inflazione negli Stati Uniti (Fonte: Trading Economics)

Charlie Bilello, Chief Market Strategist presso Creative Planning, ha dichiarato:

“Nel complesso, l’IPC statunitense è sceso al 3,27% su base annua a maggio dal 3,36% di aprile. L’inflazione statunitense è ormai al di sopra del 3% da 38 mesi consecutivi. L'IPC core statunitense (esclusi alimentari/energia) è sceso al 3,41% su base annua rispetto al 3,62% del mese scorso. Si tratta del livello di inflazione core più basso da aprile 2021”.

Bilello ha inoltre sottolineato che il tasso di inflazione negli Stati Uniti si è drasticamente ridotto dal picco del 9,1% di giugno 2022 al 3,3% di oggi. Ha aggiunto che il calo di questi numeri è stato causato dai “tassi più bassi di inflazione delle auto usate, dei servizi del gas, dell’abbigliamento, del cibo a casa, della benzina, dell’assistenza medica, dell’olio combustibile, del cibo fuori casa, dell’alloggio e dell’elettricità”.

Bitcoin sale grazie all’ottimismo dell’indice dei prezzi al consumo

I numeri CPI migliori del previsto hanno avuto immediatamente un impatto positivo sul prezzo di Bitcoin, con il BTC in aumento di oltre il 2% sulla candela di 1 ora fino a raggiungere i 69.377 dollari al momento della stesura di questo articolo.

Mike Alfred, membro del consiglio di amministrazione di IREN Energy, ha sottolineato che il movimento ha dimostrato che:

“Bitcoin sa già che CPI + Fed non saranno i principali catalizzatori ribassisti. È un asset macro globale altamente intelligente che prezza quasi tutto in anticipo”.

Nel frattempo, l'attenzione del mercato si è spostata sulla Federal Reserve americana, che più tardi rivelerà la sua decisione sui tassi di interesse attuali. Jesse Cohen, analista dei mercati globali presso Investing.com, ha dichiarato:

“Il rapporto sull’inflazione CPI di maggio potrebbe dare alla Fed la fiducia necessaria per iniziare a stendere il tappeto per gli aumenti dei tassi nei prossimi mesi. Ci vorranno almeno tre o quattro dati sull’inflazione morbida prima di pensare che siano pronti a tagliare i tassi, ma questo sarebbe un inizio”.

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