Il 5 giugno, Meta Platforms ha affrontato 11 reclami riguardanti proposte di modifica nell'utilizzo dei dati personali per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale (AI) senza ottenere il consenso dell'utente, violando potenzialmente le normative sulla privacy dell'Unione Europea.

Il gruppo di difesa della privacy None of Your Business (NYOB) ha esortato gli organi di vigilanza nazionali sulla privacy ad agire immediatamente contro i cambiamenti di Meta.

Sono state presentate denunce in Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia e Spagna.

I reclami sostenevano che le nuove modifiche alla politica sulla privacy di Meta, in vigore dal 26 giugno, avrebbero consentito all'azienda di utilizzare anni di post personali, immagini private e dati di tracciamento online per la sua tecnologia di intelligenza artificiale.

A causa degli imminenti cambiamenti, NOYB ha richiesto revisioni urgenti da parte delle autorità per la protezione dei dati in questi 11 paesi.

Secondo NYOB, l'informativa sulla privacy aggiornata di Meta rivendica un legittimo interesse nell'utilizzare i dati degli utenti per addestrare e sviluppare i suoi modelli di intelligenza artificiale generativa e altri strumenti di intelligenza artificiale, che possono essere condivisi con terze parti.

Questa modifica riguarda milioni di utenti europei, rendendo impossibile per loro rimuovere i propri dati una volta che sono nel sistema.

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NOYB ha già presentato numerosi reclami contro Meta e altre grandi aziende tecnologiche per presunte violazioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE, che minaccia multe fino al 4% del fatturato globale di un'azienda per le violazioni.

Max Schrems, fondatore di NOYB, ha evidenziato una sentenza della Corte di giustizia europea del 2021 su questo argomento, affermando:

“La Corte di giustizia europea (CGUE) ha già chiarito che Meta non ha alcun ‘interesse legittimo’ a ignorare il diritto degli utenti alla protezione dei dati quando si tratta di pubblicità… Sembra che Meta stia ancora una volta ignorando sfacciatamente le sentenze della CGUE.”

Schrems ha sostenuto che non è ragionevole addossare l’onere della protezione della privacy agli utenti.

La legge impone a Meta di ottenere il consenso esplicito dell'utente, anziché offrire un'opzione di esclusione nascosta e fuorviante.

Ha sottolineato che Meta deve chiedere il permesso direttamente se vuole usare i dati degli utenti. Invece, Meta ha fatto in modo inappropriato agli utenti di richiedere l'esclusione dall'uso dei dati.

Nel luglio 2023, Google ha dovuto affrontare una causa simile dopo aver aggiornato la sua politica sulla privacy, accusando l'azienda di aver utilizzato in modo improprio grandi quantità di dati, tra cui materiale protetto da copyright, per la formazione dell'intelligenza artificiale.

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