Avalanche rafforza la sicurezza del suo portafoglio nativo integrando le soluzioni Blockaid

L'ecosistema crittografico Avalanche cerca di aumentare la sicurezza della propria infrastruttura implementando soluzioni web3 esterne.

Oggi Core, il portafoglio nativo di Avalanche sviluppato da Ava Labs, ha annunciato una partnership strategica con il provider Blockaid, che fornisce una serie di strumenti per simulare le transazioni prima della loro effettiva esecuzione e prevenire truffe informatiche come phishing e hacking.

La sicurezza è un tema molto importante nel settore crittografico, dove dal 2017 ad oggi sono state effettuate attività di hacking con una perdita complessiva di 8,2 miliardi di dollari.

Vediamo tutto nel dettaglio di seguito.

Avalanche Core collabora con Blockaid per prevenire phishing e hack nel suo ecosistema

Oggi Core, il famoso portafoglio di criptovaluta Avalanche sviluppato dalla società madre Ava Labs, ha rivelato un'integrazione con il fornitore israeliano di soluzioni di sicurezza web3 Blockaid, con l'obiettivo di rendere impenetrabili le sue infrastrutture e offrire agli utenti uno strumento conveniente che evidenzi la presenza di fattori di pericolo.

Nel dettaglio, Blockaid utilizza una tecnologia altamente sofisticata che consente di simulare le transazioni prima che vengano eseguite da parte dell'utente, consentendo l'identificazione e la prevenzione di possibili attività fraudolente, come attacchi di phishing, address Poisoning e hack.

Uno dei maggiori limiti attuali dei portafogli decentralizzati non custoditi è che quando si esegue qualsiasi operazione (sottoscrizione, approvazione della spesa, esecuzione, ecc.), non è intuitivamente chiaro cosa viene confermato a meno che non venga esaminato il codice sottostante.

Accade spesso che diversi individui vengano ingannati proprio perché finiscono su siti Web dannosi che invitano a collegare il proprio portafoglio e ad approvare transazioni apparentemente legittime, ma che finiscono per svuotare tutti i fondi in esso contenuti.