• Bybit ha improvvisamente aperto la registrazione e l'autenticazione per gli utenti in Cina.

  • Gli analisti crittografici hanno osservato l'uso continuato delle criptovalute in Cina nonostante il divieto in corso.

  • Le leggi amministrative cinesi non vietano completamente le transazioni in valuta virtuale.

Bybit, uno dei principali scambi di criptovalute centralizzati, ha inaspettatamente aperto la registrazione e l'autenticazione per gli utenti nella Cina continentale.

Il famoso reporter cinese della blockchain Colin Wu ha condiviso uno screenshot su X che mostra che il processo di verifica di Bybit ora consente agli utenti provenienti dalla Cina. Wu ha osservato che Bybit aveva precedentemente vietato la registrazione di tutti gli utenti cinesi a causa del divieto in corso e che la direzione della piattaforma ha implementato questa restrizione con cautela.

Esclusivo: Bybit, la terza borsa offshore più grande, ha improvvisamente aperto la registrazione e l'autenticazione per gli utenti in Cina. Bybit da tempo vieta severamente la registrazione e l'utilizzo a tutti gli utenti cinesi. Il management team è stato molto cauto al riguardo. pic.twitter.com/m71BdT4KAq

— Wu Blockchain (@WuBlockchain) 5 giugno 2024

Tuttavia, Wu ha sottolineato che Bybit non ha ancora rimosso il disclaimer presente sulla sua pagina di certificazione che metteva in guardia gli utenti cinesi dall'utilizzo della piattaforma. Si legge ancora:

"Bybit non offre i propri servizi o prodotti in alcune giurisdizioni, tra cui Stati Uniti, Cina continentale, Singapore, Quebec (Canada), Ontario (Canada), Iran, Sudan e Siria."

Questa discrepanza ha sollevato preoccupazioni tra gli utenti di criptovalute, in particolare tra gli analisti che hanno osservato l'uso continuato della criptovaluta nella Cina continentale nonostante il divieto in corso. Mentre molti attribuiscono l’uso prolungato delle criptovalute in Cina alla natura decentralizzata della tecnologia, altri credono che ci sia dell’altro.

Le osservazioni degli analisti indicano che gli utenti cinesi continuano a effettuare transazioni con volumi elevati di criptovalute. Ad esempio, Binance ha registrato un volume di scambi di 90 miliardi di dollari in Cina in un solo mese lo scorso anno. Questo è solo uno dei tanti casi che mettono in dubbio l’efficacia del presunto divieto delle criptovalute in Cina.

Per inciso, il feedback di diversi utenti cinesi di criptovalute suggerisce che non credono che la Cina abbia completamente bandito le criptovalute. Il sentimento prevalente è che, sebbene non sia illegale per gli individui detenere o scambiare criptovalute, le loro attività potrebbero non essere protette legalmente.

Al di là dell'opinione pubblica, le note formali, inclusa quella di un tribunale della provincia del Fujian, confermano che le leggi amministrative cinesi non vietano completamente le transazioni in valuta virtuale. La corte ha sottolineato che le valute virtuali possiedono attributi economici e possono essere classificate come proprietà.

Il post La Cina ha fatto marcia indietro sul divieto delle criptovalute? Bybit Now Accepting Chinese Users è apparso per primo su Coin Edition.