L’anarcocapitalismo, una delle ideologie più controverse del nostro tempo, sostiene un mondo senza governo e un mercato completamente libero. I sostenitori di questa ideologia, che vanno dai bambini di 12 anni agli adulti fino a 65 anni, credono che la tassazione sia un furto e che l’unica legge necessaria per la convivenza umana sia il principio di non aggressione. Questa ideologia, sebbene radicale, ha suscitato riflessioni e dibattiti seri. Ma come si è evoluta dalle discussioni teoriche alla creazione e al successivo fallimento della prima nave da crociera crittografica al mondo? Esploriamo questo viaggio.

Il 7 dicembre 2010, ha avuto luogo un evento significativo in occasione di una conferenza libertaria ospitata dalla Fondazione Thiel, che prende il nome dal suo fondatore, Peter Thiel, un importante donatore repubblicano con visioni libertarie estreme. A questo evento, Patri Friedman, nipote del pensatore libertario Milton Friedman, ha presentato il concetto di seasteading, ovvero la creazione di fattorie in alto mare. L’idea era quella di costruire città galleggianti libere dalle interferenze del governo, dando vita a una nuova società basata su principi libertari.

Tra i partecipanti c’era Chad Elwartowski, ex appaltatore della difesa e anarcocapitalista. Ispirato dal concetto di stabilizzazione del mare, ha co-fondato Ocean Builders con Grant Romundt e il milionario tedesco di Bitcoin Rudiger Koch. Miravano a creare un'utopia libertaria costruendo una struttura galleggiante al largo delle coste della Thailandia. Questo prototipo era visto come il dito medio dei governi, a simboleggiare una società libera da regole e tasse. Tuttavia, fu costruito entro 12 miglia nautiche dalle acque territoriali tailandesi, provocando gravi ripercussioni legali. La Marina tailandese considerò la struttura una minaccia alla sovranità nazionale, costringendo Elwartowski e la sua ragazza a fuggire dal Paese.

Nonostante questa battuta d'arresto, la squadra non si è arresa. Sfruttando la ricchezza Bitcoin di Rudiger, acquistarono un transatlantico, chiamandolo MS Satoshi, in onore del misterioso creatore di Bitcoin. Il loro piano era quello di convertire la nave in un hub crittografico galleggiante, libero dalle normative governative, e farla navigare in acque internazionali. Tuttavia, la gestione di una nave da crociera poneva sfide significative, da questioni logistiche di base come la fornitura di energia elettrica e acqua a complessi requisiti legali e assicurativi.

Il team ha imparato rapidamente che le acque internazionali non sono un’utopia senza legge. Le navi devono essere registrate e, senza una registrazione adeguata, si trovano ad affrontare rischi di pirateria e complicazioni legali. Inoltre, nessun porto consentirebbe l’attracco di una nave non registrata. Costretti a registrare la nave a Panama, dovettero affrontare elevati costi operativi, tra cui 112.000 dollari al giorno per il carburante. Il loro sogno di una comunità libertaria autosufficiente sulla MS Satoshi cominciò a sgretolarsi sotto il peso di queste sfide pratiche.

Nel tentativo di coprire i costi, hanno provato a vendere cabine sulla nave agli appassionati di criptovalute. Tuttavia, l’idea di vivere a lungo termine in una piccola cabina su una nave in costante movimento non era allettante per i potenziali acquirenti. Inoltre, hanno dovuto affrontare ostacoli normativi, come norme rigide sugli animali domestici a bordo. I problemi finanziari aumentarono, portando alla decisione definitiva di rottamare la MS Satoshi.

Questa saga della MS Satoshi evidenzia le sfide pratiche e le contraddizioni intrinseche al sogno anarco-capitalista di creare una società senza governo in alto mare. Nonostante l’entusiasmo e l’impegno ideologico, il team dietro Ocean Builders si è trovato impreparato alla realtà del diritto marittimo, delle assicurazioni e alle complessità della gestione di una comunità galleggiante. La loro storia funge da ammonimento sui limiti dell'idealismo quando confrontato con gli aspetti pratici del mondo reale.


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