TLDR

  • Ruja Ignatova, creatrice della truffa sulla criptovaluta OneCoin, è scomparsa nel 2017 dopo aver presumibilmente frodato gli investitori per 4,5 miliardi di dollari

  • Nuove prove suggeriscono che Ignatova aveva stretti legami con un sospetto boss della criminalità organizzata bulgara noto come Taki (Hristoforos Nikos Amanatidis)

  • I documenti trapelati indicano che Taki potrebbe aver utilizzato la rete finanziaria di OneCoin per il riciclaggio di denaro e il traffico di droga

  • Alcuni associati sostengono che Taki abbia ordinato l'omicidio di Ignatova nel 2018 perché era diventata una responsabilità, sebbene il suo corpo non sia mai stato ritrovato

  • Nonostante le indagini in corso, la prova definitiva del destino di Ignatova rimane sfuggente, perpetuando il mistero che circonda la “Criptoregina” scomparsa

La scomparsa di Ruja Ignatova, la mente dietro la truffa della criptovaluta OneCoin, ha sconcertato gli investigatori da quando è scomparsa nel 2017.

Ignatova, un'imprenditrice di origine bulgara con studi a Oxford, ha lanciato OneCoin nel 2014, promettendo agli investitori rendimenti enormi simili a quelli visti dai primi utilizzatori di Bitcoin.

Tuttavia, in seguito si è scoperto che OneCoin era un sofisticato schema Ponzi, che frodava gli investitori per circa 4,5 miliardi di dollari.

Con l’intensificarsi delle indagini sulla truffa, la Ignatova si imbarcò su un volo da Sofia ad Atene nell’ottobre 2017 e scomparve senza lasciare traccia.

Recenti inchieste di BBC Eye Investigations e Panorama hanno gettato nuova luce sul suo potenziale destino, scoprendo collegamenti sorprendenti tra Ignatova e una sospetta figura della criminalità organizzata bulgara conosciuta come Taki, il cui vero nome è Hristoforos Nikos Amanatidis.

Secondo l’ex investigatore dell’IRS Richard Reinhardt, Taki era presumibilmente responsabile della sicurezza personale di Ignatova.

I documenti trapelati da Europol suggeriscono che le autorità bulgare sospettavano che Taki utilizzasse l'infrastruttura finanziaria di OneCoin per attività illecite come il riciclaggio di denaro e il traffico di droga.

Nonostante la sua formidabile reputazione e il presunto coinvolgimento nella criminalità organizzata, Taki è riuscito a sfuggire al processo e si ritiene che risieda a Dubai, dove venivano incanalati i guadagni fraudolenti di Ignatova.

Il giornalista investigativo bulgaro Dimitar Stoyanov ha riferito di un documento della polizia trovato dopo l'omicidio di un ufficiale bulgaro, che contiene accuse secondo cui Ignatova sarebbe stata uccisa su ordine di Taki nel 2018.

Il documento afferma che il suo corpo fu smembrato e gettato nel Mar Ionio. Sebbene queste accuse rimangano non verificate, alcuni dei soci criminali di Taki confermano la teoria, suggerendo che la Ignatova fosse diventata una responsabilità.

Tuttavia, gli sforzi per scoprire la verità sulla scomparsa di Ignatova hanno incontrato sfide significative.

Giornalisti e testimoni hanno subito minacce di morte e la prova definitiva del suo destino rimane sfuggente. Alcuni credono che possa essere riuscita a fuggire con i miliardi rubati, mentre altri sospettano che sia caduta vittima degli stessi criminali con cui si era associata.

Il post La scomparsa della criptoregina Ruja Ignatova e i suoi legami con la criminalità organizzata bulgara è apparso per la prima volta su Blockonomi.