Secondo un recente sondaggio della Media, Entertainment, and Arts Alliance (MEAA), oltre il 50% dei professionisti dei media e dei creativi in ​​Australia è molto preoccupato per la crescita dell’intelligenza artificiale. Lo studio ha coinvolto quasi 400 membri e ha rivelato che il 56% dei partecipanti è molto preoccupato per l’intelligenza artificiale e il 30% un po’ preoccupato. Solo il 2% degli intervistati ha dichiarato di non avere alcuna preoccupazione.

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Lo studio fornisce la prova della propensione della popolazione verso un ruolo governativo più attivo perché quasi tutti i partecipanti volevano regole più severe sulle applicazioni dell’IA. Ciò ha portato alla richiesta di un intervento rapido da parte della legge per regolamentare ciò che è visto come una minaccia per il loro lavoro.

L’intelligenza artificiale scatena i timori di furto di proprietà intellettuale

Secondo l’indagine, il rischio più grave dell’intelligenza artificiale è la diffusione della disinformazione, che preoccupa il 91% degli intervistati. Di questi, il 74% è estremamente preoccupato, mentre il 17% è moderatamente preoccupato. Inoltre, il 72% degli intervistati è molto preoccupato per il pericolo di furto della proprietà intellettuale o creativa, mentre il 18% è piuttosto preoccupato.

Cooper Mortlock, doppiatore, spiega come questi problemi si traducono nel mondo reale. Mortlock ha affermato che la sua voce è stata utilizzata in una serie animata senza il suo consenso, il che dimostra che i lavoratori creativi sono vulnerabili all'uso improprio dell'intelligenza artificiale. Afferma di avere un contratto per 52 episodi e di aver dovuto registrarne 30 prima che il progetto venisse annullato.

"Ma quando siamo arrivati ​​all'episodio 30, lo hanno cancellato, e poi circa un anno dopo, alla scadenza del contratto, il produttore ha pubblicato un altro episodio utilizzando un clone AI della mia voce e delle voci degli altri attori."

Il sistema legale lotta contro le controversie sull’intelligenza artificiale

Nel tentativo di risolvere il problema, Mortlock ha provato a denunciarlo legalmente, ma ha incontrato grossi ostacoli. Nonostante abbia inviato una lettera di diffida, il produttore ha insistito di non aver mai utilizzato l'intelligenza artificiale e di aver invece utilizzato imitatori vocali e varie tecnologie.

"Tramite il suo avvocato, il produttore ha ripetuto la smentita, aggiungendo: "anche se avessero utilizzato l'intelligenza artificiale, ciò sarebbe stato consentito secondo i termini del contratto"

Fonte: AppleTech

Queste scappatoie legali sono vividi esempi della necessità di leggi più chiare che proteggano il personale creativo dallo sfruttamento. Il parere legale della MEAA si è allineato con la tesi del produttore sostenendo che le attuali leggi contrattuali potrebbero non cogliere le peculiarità dell’incorporazione dell’IA.  

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I risultati del sondaggio mostrano che la maggior parte dei media e dei lavoratori creativi sostiene l’intervento del governo. Tra gli intervistati, il 97% ha affermato che sono necessarie misure legislative per salvaguardare il proprio lavoro dall’utilizzo non autorizzato dell’IA. 

Di recente, ChatGPT ha eliminato la voce del suo chatbot, Sky, perché temeva che suonasse simile a quella di Johansson. Vale la pena notare che i progressi tecnologici consentono di replicare caratteristiche come le voci con maggiore facilità e precisione.