Punti chiave:

  • La licenza per la richiesta di IVA a Bybit a Hong Kong è stata ritirata il 31 maggio a seguito del controllo della SFC.

  • Le nuove normative di Hong Kong hanno portato recentemente sette borse ad abbandonare il processo di concessione delle licenze, a causa delle voci secondo cui non sarebbero state rilasciate licenze offshore a breve.

Il 31 maggio Bybit, uno dei tre principali scambi di criptovalute a livello globale per volume di scambi con 30 milioni di utenti, ha ritirato la sua richiesta per una licenza per piattaforma di scambio di asset virtuali (VATP) dalla Securities and Futures Commission (SFC) di Hong Kong.

La licenza per la domanda di IVA di Bybit a Hong Kong si ritira a causa della pressione normativa

Il ritiro della domanda IVA di Bybit arriva dopo che la SFC aveva precedentemente emesso avvertimenti agli investitori, etichettando Bybit come una borsa non registrata. A marzo, SFC ha inserito anche Bybit e MEXC nella sua lista di avvertimenti per aver promosso servizi commerciali ai residenti di Hong Kong senza un'adeguata licenza. L’esame fa seguito ad avvertimenti simili emessi dalle autorità giapponesi e tedesche lo scorso anno.

Fondata nel 2018, Bybit è famosa per il suo motore di abbinamento ultraveloce, rivolto a investitori e trader professionisti di criptovalute.

In base alle nuove normative, in vigore da giugno 2023, tutti gli operatori VATP di Hong Kong dovevano richiedere una licenza SFC entro il 29 febbraio. Coloro che non si adeguavano dovevano cessare le operazioni locali entro il 31 maggio. Alla luce di queste normative, le voci di mercato suggeriscono che Hong Kong potrebbe non rilasciare licenze alle borse offshore nel prossimo futuro. Di conseguenza, negli ultimi due mesi sette scambi sono usciti dal processo di licenza.

Nonostante l’inasprimento normativo, Hong Kong rimane un centro vivace per le risorse digitali. La recente approvazione degli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum sottolinea la posizione progressista del paese riguardo al commercio e alle innovazioni tecnologiche. Tuttavia, il fatto che la regione non svolga più il ruolo di intermediario nei confronti della Cina potrebbe incidere sulla sua attrattiva per gli investitori.

Bybit affronta tumulti interni per l'incidente dell'airdrop di Notcoin

In seguito alla richiesta di IVA da parte di Bybit, l'exchange ha dovuto affrontare anche sfide interne. Diversi amministratori delegati si sono dimessi a seguito di problemi con l'airdrop di Notcoin (NOT), che ha costretto l'exchange a risarcire 320.000 utenti con 26 milioni di dollari.

L'incidente dell'airdrop si è verificato il 16 maggio quando gli utenti hanno riscontrato ritardi nel deposito di Notcoin, con conseguenti perdite poiché non sono stati in grado di vendere immediatamente. L'exchange ha elaborato 370.000 transazioni on-chain, con il 70% dei depositi registrati prima dell'apertura delle coppie NOT trading.

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