La maggior parte delle principali criptovalute sta di nuovo languendo, cosa c'è che non va?
La maggior parte del mercato delle criptovalute ha languito nuovamente nelle negoziazioni di giovedì (5/9/2024), in mezzo a un'ondata di offerta del valore di miliardi di dollari che potrebbe ritardare la ripresa delle criptovalute.
Secondo i dati di CoinMarketCap alle 14:50 WIB, il Bitcoin si è indebolito dell'1,43% a 61.395,76 dollari per chip. Nel frattempo, anche Ethereum ha subito una correzione dello 0,4% a 2.989,63 dollari per chip.
Nell'ultima settimana, le principali criptovalute continuano a registrare guadagni, con Bitcoin ancora in rialzo del 6,44%, Ethereum in rialzo del 2,14%. Nel frattempo, Toncoin si è rafforzato più velocemente nell'ultima settimana, raggiungendo il 26,74%
"Un rapido sblocco di token per un valore di quasi 2 miliardi di dollari nelle prossime dieci settimane potrebbe far crollare il mercato degli altcoin", ha osservato la società di analisi crittografica 10x Research in un rapporto mercoledì scorso, citato da CoinDesk.
Gli sblocchi di token di grandi dimensioni nelle criptovalute sono in genere eventi ribassisti, che aumentano l'offerta distribuendo risorse precedentemente bloccate in contratti di maturazione a membri del team, organizzazioni e primi investitori, comprese le società di venture capital.
Più di 11 miliardi di dollari in Bitcoin saranno distribuiti ai creditori del programma di scambio di criptovalute Gemini's Earn e Mt. Gox che non opera da molto tempo.
In precedenza, la presidente della Fed di Boston, Susan Collins, aveva affermato che la politica dei tassi di interesse della Fed probabilmente dovrebbe rimanere ai livelli attuali fino a quando l'inflazione non si muoverà "in modo sostenibile" verso l'obiettivo della banca centrale del 2%.
Tuttavia, ha sottolineato la necessità che l'economia statunitense subisca un'ulteriore moderazione per ridurre la pressione sui prezzi prevista nei prossimi mesi.
Ciononostante, gli investitori prevedono ancora che i tagli avverranno alla riunione di settembre. Sulla base dello strumento FedWatch del CME Group, gli operatori stimano una probabilità del 65% che la Fed tagli i tassi di interesse di almeno 25 punti base (bp) a settembre, in aumento rispetto al 54% circa della scorsa settimana.