Il caso della mancata restituzione della criptovaluta è passato attraverso diversi casi: il querelante afferma di aver prestato all'imputato 313.008 USDT, ma di non aver ripagato il debito. Come prova ha fornito un rapporto di ispezione del suo telefono con portafoglio Trust Wallet e corrispondenza su WhatsApp.

L'imputato ha dichiarato che il portafoglio su cui è stata ricevuta la criptovaluta non gli appartiene e non sa con chi è stata condotta la corrispondenza. La Corte ha respinto le pretese del ricorrente e quest'ultimo ha presentato ricorso.

L'istanza d'appello ha riconosciuto il fatto del trasferimento di criptovaluta, ma non ha fornito prove della ricezione legale dei fondi da parte dell'imputato. Tuttavia, la corte ha deciso di recuperare l'importo dichiarato dall'imputato, ma il caso è stato comunque rinviato per un nuovo processo alla corte d'appello.

La Corte Suprema, a sua volta, ha obbligato altri tribunali a verificare la proprietà dei portafogli crittografici in caso di restituzione delle criptovalute.#MemeWatch2024