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IL VENEZUELA VIETA L'ESTRAZIONE DI CRYPTO
Il Ministero dell'Elettricità venezuelano sta imponendo un divieto totale del mining di criptovalute, giustificandolo con la "stabilizzazione della rete energetica nazionale". Funzionari del Ministero hanno affermato che la sicurezza energetica del Paese è più importante del settore dell’estrazione di risorse digitali.
La crescente industria mineraria sta avendo un impatto negativo sulle imprese, dovendo interrompere regolarmente la fornitura di energia elettrica a causa di sovraccarichi e incidenti nelle sottostazioni. Gli incidenti sono in particolare aumento dal 2019.
Il governatore dello stato di Carabobo Rafael Lacava ha esortato la gente del posto a denunciare l'attività delle fattorie minerarie "al fine di prevenire interruzioni della rete elettrica".
Il governo venezuelano insiste: il divieto di mining fa parte di una campagna anti-corruzione iniziata con l’arresto di diversi funzionari di alto rango, tra cui l’ex capo dell’autorità nazionale per le criptovalute, Joselit Ramírez. Il procuratore generale del Venezuela Tarek William Saab sostiene che funzionari governativi erano coinvolti in accordi petroliferi che aggiravano la legge.
