• La corte federale ha emesso una sentenza che obbliga Elon Musk a testimoniare nuovamente nell'indagine in corso della SEC.

  • Musk inizialmente ha rifiutato l'intervista alla SEC, citando molestie tramite mandati di comparizione.

Il tribunale federale ordina a Elon Musk di testimoniare nuovamente nell'indagine della Securities and Exchange Commission (SEC) sulla sua acquisizione da 44 miliardi di dollari su Twitter. La corte si è pronunciata a favore della richiesta della SEC dopo che Musk si è rifiutato di partecipare a un primo colloquio nel settembre 2023, sostenendo “molestie”.

L’indagine si concentra sulla questione se Musk abbia violato le leggi sui titoli durante l’acquisizione di Twitter nel 2022, successivamente ribattezzata X, ed esamina attentamente le sue dichiarazioni e i documenti relativi all’accordo.

Il giudice magistrato statunitense Laurel Beeler si era precedentemente schierato con la SEC a febbraio, costringendo Musk a sottoporsi a deposizione, una decisione che Musk ha successivamente cercato di rivedere. Tuttavia, martedì il giudice distrettuale degli Stati Uniti Jacqueline Scott Corley ha confermato la sentenza di Beeler, affermando che le indagini che Musk definisce "molestie" sono indagini governative legittime e che Musk non è riuscito a dimostrare che il mandato di comparizione fosse irragionevole.

Questa controversia si aggiunge agli scontri in corso tra Musk e la SEC dal 2018, derivanti dal suo tweet secondo cui “finanziamenti garantiti” per la privatizzazione di Tesla.

Infine, nonostante la precedente collaborazione di Musk nel fornire documenti e testimoniare, la SEC cerca ulteriori chiarimenti a seguito di nuove prove, sollecitando l’intervento della corte.