Satoshi nakamoto bitcoin wallet

Ieri è arrivata la notizia che era stato risvegliato un portafoglio Bitcoin della cosiddetta "era Satoshi Nakamoto".

Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo con cui è conosciuto il creatore di Bitcoin, scomparso però nel nulla nel 2011.

Il portafoglio Bitcoin risalente agli anni di Satoshi Nakamoto

La notizia di ieri riguarda l’indirizzo Bitcoin 15WZNLACuvcDrrBL2btDErJggnaMQtHh5G.

Un portafoglio rimasto inattivo per 10,3 anni ha trasferito tutti i 687,33 $BTC (43,94 milioni di dollari) 10 minuti fa.

La balena ha ricevuto 687,33 $ BTC (630.000 $ all'epoca) il 12 gennaio 2014, quando il prezzo era di 917 $.

Indirizzo: 15WZNLACuvcDrrBL2btDErJggnaMQtHh5G pic.twitter.com/tEPqM0CrrK

— Lookonchain (@lookonchain) 6 maggio 2024

Proprio ieri questo wallet si è svegliato, con un BTC inviato a due indirizzi diversi. Ha poi ricevuto due operazioni in entrata, anche se di importi pressoché irrilevanti.

La spedizione di ieri è stata invece di 687 BTC, pari a circa 42,7 milioni di dollari.

Questi 687 BTC sono stati inviati a due indirizzi Segwit, che sono di nuova generazione, mentre l'indirizzo di partenza è un vecchio indirizzo legacy.

Vale la pena notare che questo portafoglio aveva effettivamente ricevuto diversi altri piccoli importi in BTC, soprattutto tra il 2020 e il 2021, e ne aveva ricevuti altri anche nel 2018, 2016, 2015 e 2014.

La sua unica ricezione significativa di BTC è avvenuta nel gennaio 2014, quando ha ricevuto 687,33 BTC. Praticamente quasi tutti i BTC ricevuti in quel momento sono stati inviati ieri a due nuovi indirizzi.

Si può quindi ipotizzare che questo wallet sia stato creato nel 2014.

L'era Satoshi

Alla fine di ottobre 2008 una persona anonima che si è identificata con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto ha reso pubblico il whitepaper di Bitcoin.

All’inizio del 2009 è stato il primo a minare BTC, dando così inizio alla blockchain di Bitcoin.

Per tutto il 2009 è stato il punto di riferimento per lo sviluppo e la crescita del progetto Bitcoin, ma già a partire dal 2010 ha cominciato a fare spazio ad altri, tanto che il suo ultimo contributo in tal senso risale al dicembre 2010.

Nell'aprile 2011 ha inviato la sua ultima email conosciuta e da allora nessuno ha più avuto sue notizie.

Pertanto l’era Satoshi è durata dalla fine del 2008 alla fine del 2010, con una piccola coda nella prima metà del 2011.

Portafoglio Bitcoin dell'era Satoshi Nakamoto?

Alla luce di questi numeri è evidente che il wallet 15WZNLACuvcDrrBL2btDErJggnaMQtHh5G non può essere considerato un wallet dell’era Satoshi.

Basti dire che quando venne creato Satoshi mancava già da quasi tre anni, e soprattutto c'era già stato il primo halving (nel novembre 2012) e la prima grande bolla speculativa (nel 2013).

Il vero spartiacque tra l’era veramente pionieristica di Bitcoin, e quelle che seguirono, è proprio l’halving del 2012, e poiché quel wallet è stato creato dopo, non può essere considerato un wallet dell’era Satoshi.

In realtà, tra il 2009 e il 2012, si sono verificati almeno altri due eventi chiave che hanno posto fine all’era davvero pionieristica di Bitcoin.

Il primo è stato lo sbarco di BTC sugli exchange, nel 2010, e il secondo è stata la scomparsa definitiva di Satoshi nel 2011.

Vale la pena notare che anche la prima mini-bolla speculativa sul prezzo di Bitcoin si è verificata dopo la scomparsa di Satoshi, mentre prima della sua scomparsa il prezzo di BTC non aveva mai superato 1 dollaro.

L’era davvero pionieristica di Bitcoin si è effettivamente conclusa nella seconda metà di aprile 2011, quando il prezzo di BTC ha superato per la prima volta 1 dollaro ed è balzato oltre i 25 dollari in poche settimane, per poi ritracciare pesantemente sotto i 3 dollari nelle settimane successive.

La bolla successiva iniziò a gonfiarsi pochi mesi dopo la fine dell’halving del 2012.

L’impatto sul prezzo del Bitcoin

Alla luce di ciò, è evidente che la notizia del risveglio di quel wallet del 2014 non ha avuto alcun impatto sul prezzo di Bitcoin.

Tuttavia è già successo in passato che siano stati effettivamente riattivati ​​wallet dell'era Satoshi, creati tra il 2009 e i primi mesi del 2011, ed in effetti movimenti di questo tipo possono avere qualche effetto sul prezzo di BTC.

Il punto chiave è la quantità di BTC che viene spostata in questi casi, perché c’è il rischio che tali movimenti indichino l’intenzione di vendere enormi quantità di Bitcoin.

Ad esempio, Satoshi Nakamoto dal 2009 al 2011 è riuscito a minare così tanti blocchi della blockchain di Bitcoin che, con 50 BTC ricevuti come ricompensa per ogni blocco, si stima che sia riuscito a raccoglierne più di un milione in totale.

Un milione di BTC è più di quelli posseduti collettivamente da tutti gli ETF esistenti nel mondo, e ha un valore di mercato di oltre 60 miliardi di dollari.

Pertanto, finché si muovono poche centinaia di BTC, è difficile immaginare che ciò possa avere un impatto significativo sul prezzo. Ma se migliaia di Bitcoin iniziassero a muoversi, o peggio ancora decine di migliaia di BTC, allora ci sarebbe il rischio di un impatto negativo sul prezzo a causa di forti vendite.

Oggi ci sono solo poco più di un centinaio di indirizzi Bitcoin che contengono più di 10.000 BTC, anche se molti di questi sono portafogli di scambio e molti detentori di grandi quantità di BTC li tengono frammentati su indirizzi diversi.

Esistono più di 15.000 indirizzi Bitcoin che contengono almeno 100 BTC, quindi non esiste davvero alcun confronto tra queste due dimensioni.