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BNP Paribas, la seconda banca più grande in Europa in termini di asset in gestione, ha annunciato il suo investimento in Bitcoin utilizzando lo strumento ETF spot di BlackRock.

L’esposizione dell’istituto di credito sulle criptovalute è stata rivelata attraverso il modulo 13F, un rapporto trimestrale depositato presso la Securities and Exchange Commission che mostra tutte le attività gestite dalla società.

Sebbene l’investimento in IBIT possa sembrare modesto rispetto alle possibilità economiche del colosso bancario, il suo ingresso nel mondo degli ETF Bitcoin segna un passo importante verso il raggiungimento dell’accettazione mainstream di questa classe di asset.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

La banca francese BNP Paribas ha acquistato l'ETF spot Bitcoin di BlackRock: dettagli dal modulo 13F

Secondo le informazioni contenute nel modulo 13F depositato il 31 aprile 2024 presso la SEC, la banca BNP Paribas avrebbe acquistato azioni dell'iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock per 41.600 dollari.

Nonostante la cifra sia piuttosto contenuta, soprattutto se consideriamo il secondo gruppo bancario più grande d’Europa con un patrimonio di 600 miliardi di dollari, il suo ingresso costituisce un importante precedente per altri istituti di credito che potrebbero voler esporsi al Bitcoin.

Entrando più nel dettaglio, in base a quanto riportato nel modello 13F, che ricordiamo è obbligatorio per i manager con investimenti istituzionali superiori a 100 milioni di dollari, BNP Paribas avrebbe acquistato 1.030 azioni di IBIT nel primo trimestre 2024 a 40,47 dollari per azione, per un totale di 41.684,10 dollari, meno del valore di un singolo Bitcoin ai prezzi attuali.

SOLO ENTRO:🇫🇷 La seconda banca europea più grande, BNP Paribas, segnala l'esposizione all'ETF#Bitcoinnei documenti depositati 13F.

E' appena iniziato🚀 pic.twitter.com/4zi1EkAc07

— Bitcoin Magazine (@BitcoinMagazine), 2 maggio 2024

Altri giganti bancari e gestori patrimoniali sono entrati nelle porte del mercato crittografico con gli ETF spot Bitcoin. Tra queste ci sono le più note Park Avenue Securities, Inscription Capital, Wedbush Private Capital e American National Bank.

BNP Paribas gode comunque di una reputazione ben maggiore essendo classificata come una delle 6 banche finanziariamente più solide al mondo dall’agenzia di rating Standard & Poor’s.

La notizia della sua esposizione, seppure relativamente piccola, potrebbe spingere l'intero settore bancario europeo a considerare la possibilità di un investimento strategico volto ad aumentare la performance del proprio portafoglio.

A questo proposito riportiamo un’analisi di Grayscale, che evidenzia come un’allocazione del 5% su Bitcoin potrebbe massimizzare i rendimenti (aggiustati per il rischio) di un portafoglio bilanciato, piuttosto che concentrarsi su obbligazioni e azioni.

Da quando sono stati lanciati nel gennaio di quest’anno, gli ETF spot su Bitcoin hanno già superato i 200 miliardi di dollari in volume cumulativo, segnando un’importante pietra miliare per il settore della finanza digitale.

Sembra che oltre agli investitori retail, anche gli investitori istituzionali siano attratti da questo strumento: vedremo in futuro quali saranno i prossimi colossi ad aggiungersi alle fila dei bitcoiner.

Nel frattempo, alcuni approfondimenti di BlackRock suggeriscono che gli investimenti negli ETF sono destinati ad espandersi, con potenziali allocazioni imminenti da fondi sovrani, pensioni e fondi di dotazione.

Andamento Netflow del suo ETF Bitcoin: 7 giorni consecutivi in ​​rosso

Mentre BNP Paribas inizia ad acquisire le azioni IBIT di BlackRock, i flussi netti di ETF Bitcoin negli Stati Uniti segnano giorno dopo giorno valori negativi, alimentando il ribasso del prezzo della criptovaluta.

Secondo i dati di Farside Investors, dal 24 aprile al 2 maggio, ogni sessione di negoziazione su questi prodotti si è conclusa con più deflussi che afflussi.

Grayscale domina ancora la scena in termini di vendite, rappresentando il più grande ETF, con un AUM di 17,2 miliardi di dollari.

Blackrock invece, che segue al secondo posto la rivale con un AUM di 16,4 miliardi di dollari, ha registrato un andamento anomalo avendo segnato 0 scambi dal 24 al 30 aprile, ed un netflow di 36,9 milioni il 1 maggio, per poi tornare a 0 il giorno successivo .

La situazione al momento sembra essere nelle mani dei venditori, influenzando di fatto l'azione dei prezzi di BTC spingendolo verso i 52.000 USD.

Il futuro a breve termine delle criptovalute, oltre agli scenari interni degli ETF spot, è segnato anche e soprattutto dall’andamento dell’economia globale a livello macro.

I prossimi interventi della FED saranno cruciali nel determinare le politiche economiche della banca centrale americana, e di conseguenza l’influenza sugli asset rischiosi come Bitcoin.

Probabilmente la stagione calda per gli investimenti arriverà in piena estate o intorno a settembre/ottobre, non appena verrà effettuato il primo taglio dei tassi d'interesse in segno di allentamento della stretta.

Nel frattempo, gli ETF spot su Bitcoin, indipendentemente dalla direzione del mercato, attirano volumi di scambi molto significativi, per un totale di oltre 200 miliardi di dollari.

Dall'inizio dell'anno il flusso netto è positivo per 11,1 miliardi di dollari, nonostante il deflusso di 17,5 miliardi di Grayscale.