BNP Paribas, la seconda banca più grande d'Europa, ha recentemente fatto un grande passo nel settore delle criptovalute acquistando azioni dell'ETF Spot Bitcoin di BlackRock, iShares Bitcoin Trust (IBIT). Questo acquisto, come dettagliato in un deposito 13F presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti il ​​1° maggio, ha visto la banca acquisire 1.030 azioni IBIT a oltre 40 dollari per azione, per un totale di 42.684 dollari.

Movimenti del mercato

Sebbene questo prezzo per azione sembri piccolo rispetto al prezzo di negoziazione di Bitcoin di oltre $ 58.000, si tratta di un importante investimento da parte di BNP Paribas nel mercato delle criptovalute, in particolare in un fondo che è rapidamente diventato quello di maggior successo tra gli ETF Spot Bitcoin appena approvati negli Stati Uniti. Stati. Con questo acquisto, BNP Paribas sfrutta il successo di IBIT di BlackRock, un fondo che guida con 17,24 miliardi di dollari di asset in gestione nonostante le recenti fluttuazioni del mercato.

Questa acquisizione non solo segna BNP Paribas come il primo grande istituto finanziario a intraprendere un’impresa del genere, ma dimostra anche un crescente interesse istituzionale per Bitcoin e le relative offerte di investimento. Il documento rivela che la transazione faceva parte di una tendenza più ampia in cui i principali attori finanziari tradizionali iniziano a impegnarsi più profondamente con le risorse digitali.

Le sfide nel mercato delle criptovalute

Tuttavia, il mercato delle criptovalute ha visto molta volatilità. Dati recenti di CoinGlass indicano che tutti e 10 gli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti hanno subito deflussi per la prima volta questo mercoledì, segnando la perdita più sostanziale da quando questi fondi hanno iniziato le negoziazioni a gennaio. Nelle ultime quattro settimane, questi fondi hanno visto circa 6 miliardi di dollari cancellati dai loro libri contabili, una riduzione di circa il 20% del patrimonio gestito.

Fonte: Nasdaq

L’IBIT di BlackRock ha registrato deflussi per 36,9 milioni di dollari, il primo evento del genere dall’inizio. Gli altri fondi principali, FBTC di Fidelity e GBTC di Grayscale, hanno riportato perdite rispettivamente di 191,1 milioni di dollari e 167,4 milioni di dollari. Questa flessione coincide con la correzione del prezzo di Bitcoin; dopo un aumento del 65% fino al picco di 73.000 dollari a marzo, il prezzo è sceso di quasi il 20%, attestandosi ora intorno ai 59.000 dollari.

Eric Balchunas, analista senior degli ETF di Bloomberg, ha fornito approfondimenti sulla situazione, sottolineando che, sebbene i recenti deflussi possano sembrare allarmanti, si allineano con il tipico flusso e riflusso previsto nelle prime fasi degli ETF. Ha sottolineato che, nonostante la flessione del mercato, molti investitori mantengono ancora le loro posizioni, scommettendo a lungo termine sul valore dell’asset.

La volatilità di fondo del Bitcoin, proprio come le recenti correzioni dei prezzi influenzate da vari fattori economici, tra cui le politiche della Federal Reserve e le conseguenze del dimezzamento del Bitcoin, rimane un promemoria cruciale per gli investitori sui rischi e sulle opportunità inerenti agli investimenti in criptovaluta.

Inoltre, mentre il mercato affronta queste sfide, la più ampia accettazione e crescita degli ETF Bitcoin potrebbero essere ostacolate da ritardi normativi. Ad esempio, nonostante le richieste presentate da importanti borse valori come Nasdaq, CBOE e NYSE Arca alla SEC per la negoziazione di opzioni ETF correlate, ci sono stati pochi progressi.

Balchunas ha paragonato la situazione a mettere la musica di una band su Spotify invece di vendere dischi in vinile: potrebbe essere raggiungibile più pubblico, ma il prodotto principale deve resistere ai propri meriti.