Mercoledì la Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti ha annunciato che manterrà i tassi di interesse invariati, tra il 5,25% e il 5,5%, lasciandoli al livello più alto degli ultimi 23 anni.
La banca centrale nordamericana mantiene i tassi di riferimento con un occhio all'inflazione che negli Stati Uniti impiega tempo per ridursi verso il livello ottimale di circa il 2% annuo.
Questo mercoledì si è appreso che le buste paga del personale privato negli Stati Uniti sono aumentate più del previsto nel mese di aprile, mentre i dati del mese precedente sono stati rivisti al rialzo. Secondo il rapporto ADP sull'occupazione, gli occupati privati sono aumentati di 192.000 unità, dopo l'aumento rivisto al rialzo di 208.000 unità registrato a marzo. Ciò implica un certo “surriscaldamento” dell’attività economica, che impedisce al percorso inflazionistico di adeguarsi ai margini previsti dalla Fed.
Va ricordato che l'inflazione al consumo negli Stati Uniti è accelerata a marzo fino ad un tasso annuo del 3,5%, secondo i dati ufficiali, il che ha ridotto le possibilità di un eventuale taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, l’inflazione è aumentata ad un tasso annuo del 3,8%, quasi il doppio dell’obiettivo ufficiale.
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