Liquidazioni crypto

Durante il fine settimana appena trascorso si è verificato il rischio di massicce vendite sui mercati delle criptovalute.

Secondo alcune previsioni sarebbero imminenti liquidazioni per diverse centinaia di milioni di dollari.

C'è un'enorme liquidazione di#Bitcoinimminente!

Sei preparato? pic.twitter.com/etc5i9WoJ0

— Crypto Rover (@rovercrc) 23 aprile 2024

Il rischio appena evitato e il livello delle liquidazioni crittografiche

Tali previsioni si basavano sull’andamento dei mercati delle criptovalute nel fine settimana precedente.

Venerdì 19, infatti, il prezzo del Bitcoin era sceso sotto i 60.000 dollari, per poi riprendersi il giorno successivo dopo l'avvenuto halving.

Nello stesso giorno il prezzo di Ethereum era sceso addirittura sotto i 2.900 dollari, per poi riprendersi sabato 20 grazie al recupero di Bitcoin.

Questi livelli non sono stati più raggiunti nei giorni feriali successivi, per cui alcuni si aspettavano un possibile nuovo test nel fine settimana appena trascorso. 

Secondo alcune stime, un ritorno del prezzo dell’ETH ben al di sotto dei 3.100 dollari sarebbe stato sufficiente per innescare un numero significativo di liquidazioni automatiche di posizioni long con leva, e se il prezzo fosse sceso anche ben al di sotto dei 3.000 dollari, le liquidazioni avrebbero potuto superare i 500 milioni di dollari.

Nel fine settimana, invece, il prezzo di ETH non è mai sceso sotto i 3.070 dollari, livello sufficiente a scongiurare la maggior parte delle liquidazioni. 

Tuttavia, dato che il primo livello di prezzo che avrebbe innescato la prima grande serie di liquidazioni automatiche sembrava essere a 3.060 dollari, il pericolo è stato scongiurato per un pelo, anche se la maggior parte delle liquidazioni sarebbe avvenuta solo con un brusco calo sotto i 3.000 dollari. 

Ripresa Ethereum: fermate le liquidazioni crypto

Restando su ETH, da qualche giorno circolano ipotesi ottimistiche, confermate ieri poi dal pericolo scampato. 

Tutte le cose belle iniziano con un STF👀 Ci sono troppi catalizzatori#ETHvolerà presto. pic.twitter.com/Xjq2WakchR

— Stockmoney Lizards (@StockmoneyL) 28 aprile 2024

Un dato particolarmente interessante è quello relativo al prezzo di ETH espresso in Bitcoin.

In questo momento 1 ETH vale circa 0,05 BTC, ma un paio di settimane fa era sceso sotto 0,047 BTC. 

Vale la pena notare che la discesa che sembrava terminata a metà aprile era iniziata all'inizio di marzo, e rientrava in un più ampio trend di medio-lungo termine che in realtà era iniziato a fine settembre 2022 dopo il passaggio a Proof -of-Stake. 

Il punto è che quanto sta accadendo nelle ultime due settimane potrebbe segnare un vero e proprio cambio di tendenza, sul medio-breve termine, perché il prezzo di Bitcoin non sembra avere la forza di salire più di tanto, mentre quello di ETH sì. 

Non va dimenticato che Ethereum è ancora in ribasso del -35% rispetto ai massimi storici del 2021, mentre BTC li ha nettamente superati a marzo. 

Nonostante circolino diverse ipotesi riguardo un possibile rialzo del prezzo di ETH, soprattutto se espresso in BTC, in questo momento tali ipotesi non riguardano la possibilità di raggiungere nuovi massimi storici, né tanto meno di ritornare ai 4.000 dollari.

Poiché i mercati delle criptovalute sembrano al momento relativamente stabili, si ipotizza che potrebbero semplicemente tornare ai livelli di metà aprile.

La lateralizzazione di Bitcoin

Per quanto riguarda BTC, durante la scorsa settimana, compreso il fine settimana, il prezzo non è mai sceso sotto i 62.000 dollari. 

Poiché per attivare la maggior parte degli accordi era necessario un rendimento inferiore a 60.000 dollari, il pericolo è stato facilmente scongiurato. 

Tuttavia, in questo momento il prezzo del Bitcoin sembra essere entrato in una nuova fase di movimento laterale, iniziata la settimana precedente l’halving, durante la quale il prezzo oscilla all’interno di un range abbastanza ristretto, tra i 60.000 e i 67.000 dollari, con occasionali escursioni sopra e sotto i 67.000 dollari. al di sotto di tali soglie. 

In altre parole, i 59.000 dollari agiscono da supporto, e forse solo una rottura al di sotto di tale supporto potrebbe cambiare il trend. La resistenza principale sembra invece trovarsi a quota 68.000 dollari, una cifra in realtà un po’ lontana dai valori attuali. 

Nonostante tutto sembri procedere in modo laterale, c’è un possibile punto di svolta che potrebbe cambiare le cose nel breve termine: il lancio degli ETF a Hong Kong. 

Domani, martedì 30 aprile 2024, è previsto il debutto sulla Borsa di Hong Kong dei primi ETF spot su BTC ed ETH autorizzati in Cina. 

Non c’è però grande attesa a riguardo, perché ai cinesi non residenti a Hong Kong non sarà consentito acquistarli. 

Sebbene la borsa di Hong Kong sia tecnicamente una borsa cinese, in realtà si rivolge principalmente a investitori e speculatori stranieri, mentre la più grande borsa cinese che serve il mercato interno è quella di Shanghai. 

I nuovi ETF verranno lanciati solo sulla Borsa di Hong Kong, che non serve il vasto mercato interno cinese. Ciò potrebbe anche significare che il lancio di domani potrebbe non avere alcun impatto significativo sui mercati delle criptovalute. 

Il problema di maggio

A tutto questo si aggiunge il fatto che maggio spesso non è un mese particolarmente positivo sui mercati finanziari. 

Ad esempio, nel 2021 il prezzo del Bitcoin, dopo che la prima fase della corsa rialzista si è conclusa a metà aprile, è sceso da 60.000 dollari a 30.000 dollari, sebbene questo calo sia stato amplificato dal divieto cinese sugli scambi di criptovalute. 

Inoltre, maggio è spesso un mese negativo non solo per i mercati delle criptovalute, ma anche per quelli tradizionali.

Non sorprende quindi che non siano molti a scommettere su una ripresa dei mercati delle criptovalute nel maggio 2024, anche se c’è ancora ottimismo tra gli investitori e gli speculatori delle criptovalute. 

Questo apparente paradosso è ben riassunto dalle previsioni a breve termine sul prezzo di Ethereum, che risultano positive ma non troppo. 

Potrebbero volerci anche una o due settimane prima che la situazione diventi completamente chiara, quindi maggio potrebbe iniziare relativamente bene per poi eventualmente peggiorare nella seconda parte.