Contemporaneamente al dimezzamento di Bitcoin, le commissioni di transazione sulla rete crittografica sono salite alle stelle, raggiungendo nuovi massimi storici per la gioia degli operatori minerari.
Già oggi, però, osserviamo una significativa diminuzione pari al 75% delle commissioni per le singole operazioni
A cosa è dovuta questa insolita situazione? Vediamo tutto nel dettaglio di seguito.
Le commissioni di transazione per i minatori della rete Bitcoin tornano ai livelli precedenti al dimezzamento
Nel giorno dell'halving di Bitcoin, i ricavi degli operatori di crypto mining sono esplosi raggiungendo un nuovo massimo storico di 106,7 milioni di dollari, di cui oltre il 75% proviene dalle commissioni di transazione e solo il 25% dai premi sui blocchi.
Come riportato dai dati Glassnode, le commissioni della rete hanno superato anche i precedenti picchi di entusiasmo registrati durante gli halving del 2020 e del 2016, nonché la bolla degli Ordinali di maggio 2023.
Il 19 aprile, proprio mentre entrava in vigore il consueto evento di dimezzamento quadriennale, gli utilizzatori di criptovalute di tutto il mondo hanno pagato un totale di 80 milioni di dollari ai miner per poter utilizzare la rete crittografica di Bitcoin.
Appena 10 giorni dopo, le commissioni sulle transazioni sono tornate ai livelli precedenti al dimezzamento, registrando un calo del 75% e riportando i ricavi del mining alla normalità.
Se consideriamo i ricavi totali dei minatori, possiamo vedere come siano diminuiti del 45% rispetto alla fase pre-halving: al momento guadagnano circa 3-4 bitcoin per ogni blocco estratto (ricompensa del blocco + commissioni di transazione).
Sarà molto interessante vedere come evolverà la situazione dopo i prossimi aggiustamenti di difficoltà, con il primo appuntamento previsto l'8 maggio che porterà probabilmente una riduzione di circa il 3%. In questa fase, è ancora troppo presto per fare una stima reale dei guadagni totali dei minatori.
Ciò che possiamo dire con certezza è che, al momento in cui scriviamo, le commissioni derivanti esclusivamente dalle transazioni, che ammontano a circa 50 milioni di dollari, rappresentano appena il 35% dei ricavi totali dei minatori: la fase di hype si è ufficialmente sgonfiata.
Per comprendere meglio le implicazioni pratiche di questo improvviso aumento delle commissioni e il suo impatto successivo, presentiamo questo grafico di “Ycharts” che mostra il costo medio delle transazioni per l’utente finale della rete Bitcoin.
Durante il picco dell'halving, le commissioni medie per effettuare transazioni sulla rete erano di 127 dollari, mentre ora la "mancia" agli operatori del mining è addirittura scesa a 6,9 dollari.
Mining di criptovalute: le ragioni dietro questo “pump and dump” nelle commissioni di transazione di Bitcoin
Il motivo principale del recente aumento delle commissioni di mining di Bitcoin è da ricercare nell'innovativo protocollo Runes, introdotto il giorno dell'halving, al culmine del blocco 840.000.
Questo progetto, atteso con ansia da gran parte della comunità crypto, ha introdotto la possibilità di emettere token fungibili attraverso un processo semplice e scalabile che si concentra sull'archiviazione dei metadati nei codici OP RETURN (semplificando i dati scritti nel resto che vengono rispediti al mittente durante un trasferimento di satoshi).
Secondo “Crypto Koryo“, oltre il 70% delle commissioni registrate il giorno dell’halving sono state generate da operazioni legate al protocollo Runes.
Il numero delle “iscrizioni” ha raggiunto le 512.000 unità.
Le rune Bitcoin ci sono!
E lo stesso vale per la mia nuova dashboard dedicata alle Rune su Dune.
Oggi il 70% delle commissioni pagate su Bitcoin corrisponde alle Rune.
Immergiamocifoto.twitter.com/OOrL19XTFX
— Crypto Koryo (@CryptoKoryo) 20 aprile 2024
Parallelamente all’emergere di Rune, il recente aumento del costo di utilizzo della rete Bitcoin è dovuto anche al desiderio degli utenti di essere inclusi nel prestigioso blocco dell’halving.
Pensate che c’è un utente che, per spostare appena 70 centesimi, ha pagato 500.000 dollari di commissioni solo per “saltare la fila” e ricevere un trattamento preferenziale nella convalida delle operazioni da parte dei minatori.
Nel mezzo di questa corsa per includere il blocco 840.000, possiamo in parte giustificare questa follia perché il primo estratto subito dopo il dimezzamento era valutato circa 2 milioni di dollari sul mercato secondario.
Conosciuta come “Epic Sat”, questa piccola parte del primo BTC estratto il 19 aprile ha spinto diversi utenti ad andare alla sua ricerca, vista la ricompensa potenzialmente elevata.
Di recente questa risorsa è stata venduta a Coinex per 33,3 BTC.
Un "epic sat" - il primo satoshi estratto dal quarto blocco di dimezzamento di#Bitcoin- è stato venduto in un'asta ospitata da @coinexcom per $ 2,13 milioni. pic.twitter.com/nafnNYpqkR
— Cointelegraph (@Cointelegraph) 26 aprile 2024
Il motivo del successivo calo nella fase post-halving, d'altro canto, è essenzialmente dovuto al calo dell'entusiasmo per il lancio di un protocollo molto atteso.
Gran parte della comunità delle criptovalute, compresi gli operatori del mining e gli shitcoiner, attendeva con ansia il giorno dell'halving e il lancio delle Rune: in quel contesto, si è sviluppata una fervida speculazione sull'acquisto e la vendita dei primi token non fungibili creati tramite questo protocollo.
Sapevi che c'è stato anche un airdrop per tutti i possessori di Runestone, un NFT basato sul mondo degli Ordinali?
Dopo solo pochi giorni, l'entusiasmo è sceso a livelli al di fuori della zona "degen", riportando le commissioni della rete bitcoin alla normalità.