Charlie Munger, partner di lunga data di Buffett e vicepresidente di Berkshire Hathaway, è morto martedì ora locale all'età di 99 anni.

Munger è noto per i suoi contributi significativi alla comunità degli investitori e per il suo lavoro con Buffett alla Berkshire Hathaway. Allo stesso tempo, è anche uno dei critici più espliciti di Bitcoin e delle criptovalute.

"Nuovi prodotti finanziari creati dal nulla", questa frase esprime appieno il disprezzo di Munger per Bitcoin. Ha definito Bitcoin "odioso e contrario agli interessi della civiltà" e ne ha criticato l'estrema volatilità e la mancanza di regolamentazione.

Ha anche espresso preoccupazione per il fatto che Bitcoin venga utilizzato da criminali come rapitori ed estorsori.

Munger ha respinto l'idea che Bitcoin possa diventare un mezzo di scambio globale, citando la sua volatilità. Ha persino chiesto agli Stati Uniti di vietare le criptovalute e ha ripetutamente elogiato pubblicamente l’approccio della Cina alle criptovalute.

In un'intervista del 2021, Munger ha dichiarato: “Non accolgo con favore una valuta che sia così utile sia ai rapitori che agli estorsori, e non mi piace dare i tuoi miliardi in eccesso a qualcuno che ne ha inventato uno dal nulla .”

Ha inoltre aggiunto: "Credo che dovrei dire umilmente che tutto questo maledetto sviluppo è ripugnante e contrario agli interessi della civiltà".

Munger mantiene la sua posizione secondo cui Bitcoin è un "sostituto artificiale dell'oro" e lo paragona alla ricerca dell'immangiabile da parte dell'uomo ineffabile.

Le sue opinioni su Bitcoin e sulle criptovalute hanno suscitato innumerevoli dibattiti e discussioni nella comunità finanziaria.

Mentre il mondo delle criptovalute continua ad evolversi, le critiche di Munger ci ricordano che questa nuova forma di risorsa digitale deve ancora affrontare sfide e controversie significative.