Secondo U.Today, il cofondatore di Ethereum Vitalik Buterin ha sottolineato che l'essenza della criptovaluta non riguarda lo scambio di risorse digitali, ma la promozione della libertà e della decentralizzazione. Questa affermazione arriva sulla scia delle crescenti preoccupazioni sulla sorveglianza globale e sulla potenziale violazione dei diritti individuali. Inizialmente le criptovalute furono concepite come contromisura a tale centralizzazione del potere, con l’obiettivo di restituire il controllo ai singoli individui.

Tuttavia, il panorama delle criptovalute, incluso Ethereum, non è privo di contraddizioni. Nonostante i suoi ideali decentralizzati, un numero significativo di transazioni di Ethereum ha dovuto affrontare la censura, in particolare in conformità con l'Office of Foreign Assets Control (OFAC). Questa contraddizione ha scatenato un notevole dibattito all’interno della comunità delle criptovalute ed è persino diventata oggetto di discussione esistenziale tra gli appassionati di Ethereum.

Inoltre, la transizione di Ethereum da un meccanismo di consenso proof of work (PoW) a un meccanismo di consenso proof of stake (PoS), sebbene vista come un passo verso una maggiore efficienza e sostenibilità ambientale, non si traduce necessariamente in una maggiore decentralizzazione. In un sistema PoS, quelli con quote più grandi, o più token, esercitano più influenza, portando potenzialmente a una concentrazione di potere. Ciò è contrario al principio fondamentale della criptovaluta, che cerca di equa distribuzione del potere.

In termini di valore, Ethereum ha registrato una significativa volatilità in seguito alla più recente correzione a livello di mercato. Le tendenze recenti indicano una resilienza con un rendimento superiore a 3.000 dollari, ma la seconda criptovaluta più grande deve ancora rivelare il suo vero potenziale. Si prevede che il rally post-halving spingerà il valore di ETH verso il suo precedente massimo storico di circa 5.000 dollari.