Regolamentazione Francia security token

In Francia, l’autorità dei mercati finanziari (AMF) intende sostenere il crescente settore dei security token emanando una regolamentazione dedicata.

Si tratta di un'iniziativa sperimentale volta a regolamentare questo settore di nicchia, in un contesto in cui la normativa attuale è incompatibile con la sua crescita.

Negli Stati Uniti, invece, l’approccio dei regolatori sembra essere più aggressivo e meno collaborativo: recentemente la SEC ha preso di mira Uniswap come presunto exchange di titoli non registrato.

Tutti i dettagli qui sotto.

Francia: la nuova regolamentazione a supporto dei token di sicurezza

In Francia, l'organismo preposto alla supervisione del mercato va controcorrente rispetto alle altre autorità finanziarie del Paese, proponendo un sandbox digitale per regolamentare il crescente settore dei token di sicurezza.

L'obiettivo dell'AMF è promuovere l'uso della blockchain nella sua interezza come tecnologia emergente, nonostante le normative finanziarie come MiFID e CSDR siano contrarie ai token di sicurezza, imponendo requisiti di registrazione presso le autorità competenti.

Questo tipo di monete crittografiche, identificate come titoli (impresa comune) su cui i potenziali acquirenti si aspettano di realizzare un profitto grazie agli sforzi altrui (vedi test di Howei), attualmente non rientrano nemmeno nell'ambito di analisi dell'ampio insieme di regole contenute nel MiCA.

Per questo motivo l'AMF, che da anni sostiene un approccio proattivo verso blockchain e token digitali, vuole prendere le distanze dalle attuali normative e lanciare un progetto pilota volto a monitorare l'andamento di questa nicchia, in attesa che dall'Europa arrivino messaggi più chiari.

Il problema al momento, come ha ricordato lo stesso presidente dell'AMF Robert Ophèle, è che l'Europa non può adottare dall'oggi al domani nuove normative sulla blockchain e sui token di sicurezza.

“Ci troviamo di fronte al paradosso dell'uovo e della gallina. Lo spazio non può svilupparsi all'interno del quadro attuale, ma senza documentazione, non possono evolversi nemmeno nuovi quadri.”

L'idea dell'autorità di vigilanza è quella di consentire ai nuovi token di sicurezza emessi in Francia di sganciarsi dalle attuali normative europee, pur restando sotto l'osservazione delle autorità francesi, che raccoglieranno importanti feedback per orientare la stesura del materiale legislativo.

Bisognerà però attendere la risposta delle rispettive autorità finanziarie dei paesi membri dell'Unione Europea, che dovranno adottare la normativa francese e lanciare progetti pilota nei propri territori.

Al momento non sembra esserci una volontà diffusa da parte dei paesi membri di legalizzare l’industria dei security token, consentendone la vendita e l’offerta sotto forma di token di investimento ai risparmiatori nell’UE.

Il panorama dei security token all'estero: il caso della SEC contro Uniswap

Spostandoci dalla Francia e attraversando l’oceano verso il territorio degli Stati Uniti, vediamo come l’approccio dei regolatori ai token di sicurezza sia molto più severo.

Solo pochi giorni fa, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha emesso un avviso Wells al più grande exchange decentralizzato del settore, ovvero Uniswap, dichiarando la sua intenzione di intraprendere un'azione legale contro presunte vendite di titoli non registrati avvenute sulla piattaforma.

In risposta, il fondatore di Uniswap “Hayden Adams” ha sottolineato al suo pubblico su X che il comportamento dell’autorità di regolamentazione statunitense sembra concentrato nell’ostacolare la crescita del settore.

Prima le lunghe battaglie legali (perse) contro Ripple, poi la guerra contro gli exchange centralizzati Coinbase, Binance e Gemini, e infine l'attacco ai DEX come Uniswap.

Tutto ciò evidenzia la volontà di escludere a priori la possibilità di una riflessione comune e di intraprendere un percorso legale di registrazione e regolamentazione per quelle attività che muovono ogni giorno miliardi di dollari all'interno di un mercato crittografico.

Adams, in un tweet su X, ha spiegato di sentirsi infastidito e deluso dalla tirannia della SEC, in particolare per quanto riguarda la questione dei token di sicurezza, e di essere pronto a lottare con le unghie e con i denti per ottenere giustizia nel settore.

Oggi @Uniswap Labs ha ricevuto una notifica Wells dalla SEC.

Non sono sorpreso. Solo infastidito, deluso e pronto a combattere.

Sono convinto che i prodotti che offriamo siano legali e che il nostro lavoro sia dalla parte giusta della storia. Ma è chiaro da un po' che piuttosto che...

— hayden.eth🦄(@haydenzadams) 10 aprile 2024

È evidente che al momento tra Francia e Stati Uniti i venti soffiano in direzioni opposte: da un lato i regolatori cercano di trovare una soluzione per regolamentare un settore di nicchia attraverso un quadro dedicato che vada oltre le attuali normative restrittive, dall'altro non sembra esserci alcuna intenzione di supportare lo sviluppo di questa innovativa frontiera digitale.

Nel frattempo, l'uso di token digitali sembra essere più diffuso laddove le normative locali lo consentono, come a Singapore e Hong Kong, ampliando sempre di più il divario crittografico tra i paesi proattivi al cambiamento e quelli più conservatori.