Nel 2024, gli Exchange Traded Funds (ETF) di Bitcoin hanno attirato una notevole attenzione, alimentata principalmente dal settore al dettaglio, mentre le principali banche e le istituzioni finanziarie tradizionali rimangono in disparte.

Durante un'intervista alla Paris Blockchain Week, il CEO di VanEck Jan van Eck ha condiviso con Cointelegraph alcuni approfondimenti sulle dinamiche che modellano il mercato degli ETF Bitcoin negli Stati Uniti.

Jan van Eck ha espresso la sua sorpresa per il rapido successo e l'elevato volume di capitali affluiti in questi ETF, che hanno registrato afflussi per miliardi di dollari per giorni.

“Sono rimasto sorpreso, ma non credo che si tratti ancora degli investitori tradizionali.

“Continuo a pensare che il 90% dei flussi siano retail. Alcune balene Bitcoin e alcune altre istituzioni hanno spostato alcuni asset, ma erano già esposti a Bitcoin", ha commentato.

Il CEO ha notato l'assenza di banche statunitensi nello spazio degli ETF Bitcoin, poiché non hanno ancora consentito ai propri consulenti finanziari di consigliare tali investimenti ai clienti.

Anticipa potenziali cambiamenti nel prossimo mese con possibili ingressi da parte di grandi investitori istituzionali, ma rimane cauto, sottolineando la nascita del mercato degli ETF Bitcoin.

“C’è molta maturazione da fare. Molta tecnologia sarà sviluppata on-chain, quindi c’è ancora molta strada da fare”, ha affermato van Eck.

Affrontando i vantaggi degli ETF Bitcoin rispetto agli acquisti diretti di Bitcoin, van Eck ha evidenziato i vantaggi di praticità, sicurezza e convenienza.

Ha sottolineato i vantaggi in termini di costi degli ETF, sottolineando: “Convenienza, sicurezza e convenienza.

Avevi spread del 2% su molte piattaforme di scambio centralizzate come Coinbase.

“Abbiamo spread a una cifra per gli ETF e nessuna commissione o commissioni basse.

"È più facile semplicemente acquistare un biglietto che qualsiasi altra cosa."

VanEck, l'azienda fondata dal padre di Jan, John van Eck, nel 1955, ha una storia di pionieristiche nuove vie di investimento, a partire dal primo fondo d'oro negli Stati Uniti nel 1968.

Attingendo all'eredità di suo padre e reagendo alle tendenze del mercato, Jan van Eck ha adottato un approccio cauto ma opportunistico nei confronti degli asset emergenti come Bitcoin.

"Nel 2017, abbiamo affermato che Bitcoin non sostituirà l'oro, ma lo integrerà in modo significativo nei portafogli delle persone", ha affermato.

Van Eck ha anche toccato questioni economiche più ampie, sottolineando che Bitcoin è sempre più visto come una riserva di valore affidabile, potenzialmente più dell’oro nell’attuale clima economico.

Ha inoltre sottolineato le significative sfide fiscali che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare, suggerendo che queste influenzeranno presto le dinamiche del mercato.

Nonostante il clamore attorno agli ETF Bitcoin, van Eck rimane misurato nella sua valutazione del loro impatto, indicando che la natura globale e profonda del mercato Bitcoin limita l’influenza dei soli ETF con sede negli Stati Uniti.

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