In un recente sviluppo riportato da Independentturdu, il Ministro di Stato per le Finanze e le Tasse del Pakistan, Aisha Ghaus Pasha, ha annunciato il 16 maggio che il Paese proibirà la gestione di servizi di criptovaluta e non legalizzerà mai le transazioni di criptovaluta.

La Banca Centrale del Pakistan, insieme ad altri enti, sta attualmente elaborando la legislazione sul divieto. Questa decisione arriva mentre la Commissione permanente per le finanze del Senato ha diretto l'attuazione della legislazione per frenare l'uso delle criptovalute nel paese.

Durante la riunione del comitato, il ministro Aisha Ghos Pasha ha sottolineato che il divieto delle criptovalute sarà applicato attraverso una nuova legislazione. Ha informato la commissione che la Banca di Stato del Pakistan e il Ministero della tecnologia dell'informazione hanno già avviato iniziative per vietare le criptovalute all'interno del paese.

Facendo eco a questi sentimenti, il direttore esecutivo della Digital State Bank Sohail Jabbar ha espresso preoccupazione per la natura fraudolenta delle criptovalute. Ha evidenziato un calo significativo nel mercato delle criptovalute da 2,8 trilioni di dollari a 1,2 trilioni di dollari. Inoltre, ha sottolineato che la Federal Investigation Agency (FIA) e la Financial Monitoring Unit (FMU) stanno adottando misure contro gli investimenti pakistani in criptovalute, con oltre 16.000 diversi tipi di criptovalute identificate. Ha anche detto che anche la Cina ha vietato le criptovalute.

Il presidente della Securities and Exchange Commission of Pakistan (SECP), Akif Saeed, ha ricordato alla commissione che nel 2017 alle banche era vietato investire in criptovalute. Ha sostenuto il divieto, affermando che le criptovalute sono attività ad alto rischio senza vantaggi reali e che i principali paesi le stanno sempre più eliminando.

Salim Mandviwala, presidente della commissione permanente per le finanze del Senato, ha espresso preoccupazione per la notevole quantità di denaro investito in criptovalute dai pakistani. In risposta, il ministro Aisha Ghos Pasha ha affermato che anche la Financial Action Task Force (FATF) ha imposto condizioni relative alla criptovaluta e che il Pakistan dovrebbe evitare di occuparsene, soprattutto dopo aver affrontato con successo le preoccupazioni del GAFI.

Il senatore Farooq H. Naik, membro del comitato del Partito popolare pakistano (PPP), ha suggerito misure punitive contro coloro che sono coinvolti nelle criptovalute e ha chiesto una legislazione formale in materia. Ha sottolineato i potenziali rischi delle criptovalute, compreso il loro potenziale utilizzo per il terrorismo finanziario e la necessità di evitare di fornire scuse alle istituzioni finanziarie internazionali, come il Fondo monetario internazionale (FMI).

La commissione ha discusso anche la questione dell'aumento delle commissioni da parte delle società finanziarie non bancarie, che secondo il SECP erano necessarie per evitare perdite finanziarie. Inoltre, il ministro Aisha Ghos Pasha ha affermato che il prossimo bilancio per il nuovo anno finanziario si concentrerà sull’inclusione di nuovi settori nella rete fiscale per aumentare il rapporto tasse/PIL e ridurre il peso delle tasse sull’uomo comune. Il presidente della FBR, Asim Ahmed, ha informato il comitato della riscossione di nove miliardi di rupie attraverso l'imposta sul valore del capitale e ha chiarito che l'imposta mira a includere nella rete fiscale i redditi alti e gli individui con beni.

Il ministro Aisha Ghos Pasha ha assicurato ai media che il Pakistan intende proseguire il suo programma con il Fondo monetario internazionale e sta lavorando attivamente per raggiungere un accordo. Per quanto riguarda il prossimo bilancio, ha sottolineato che verranno fatti sforzi per fornire sollievo alla popolazione, anche in condizioni economiche difficili.

I numeri definitivi del bilancio saranno presentati nella prima settimana di giugno e l’aumento della rete fiscale rimane una priorità cruciale per il Paese. Il ministro ha sottolineato l’attenzione del governo sul controllo del contrabbando e sulla riduzione del deficit di bilancio per alleviare il peso sulle persone.

Nel complesso, la decisione del Pakistan di vietare i servizi di criptovaluta e di rafforzare le misure fiscali riflette le preoccupazioni del governo sui rischi associati alle criptovalute e la sua determinazione a regolamentare in modo efficace le transazioni finanziarie.

Fonte: https://azcoinnews.com/pakistan-cracks-down-on-cryptocurrencies-citing-fraud-and-risks.html