Il protocollo Ordinals introduce un sistema unico per numerare i satoshi, assegnando a ciascun satoshi un numero seriale e monitorandoli attraverso le transazioni. In sostanza, gli ordinali consentono l'individualizzazione dei satoshi aggiungendo dati aggiuntivi, un processo noto come "iscrizione".

Un satoshi, che prende il nome dallo pseudonimo del creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, rappresenta la più piccola unità di bitcoin (BTC), divisibile in 100.000.000 di satoshi, con ciascun satoshi valutato a 0,00000001 BTC.

I Satoshi ricevono designazioni numeriche in base all'ordine in cui vengono estratti e trasferiti. Lo schema di numerazione si basa sull'ordine di mining, mentre lo schema di trasferimento dipende dall'ordine degli input e degli output delle transazioni, da qui il termine "ordinali". Il primo satoshi nel blocco iniziale ha il numero ordinale 0, seguito dal secondo con il numero ordinale 1 e così via. Secondo la teoria ordinale, questi numeri servono come identificatori stabili per i dati allegati.

Sebbene gli NFT tradizionali condividano somiglianze con gli ordinali, ci sono delle distinzioni fondamentali. Gli NFT sono in genere creati utilizzando contratti intelligenti su piattaforme come Ethereum, Solana e BNB Chain, con gli asset che rappresentano spesso ospitati altrove.

Al contrario, gli ordinali sono direttamente inscritti su singoli satoshi, integrati in blocchi sulla blockchain di Bitcoin. Gli ordinali esistono interamente sulla blockchain, evitando la necessità di una sidechain o di un token separato. In questo modo, le iscrizioni ordinali ereditano la semplicità, l'immutabilità, la sicurezza e la durevolezza intrinseche di Bitcoin stesso.

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