Secondo CoinDesk, un sondaggio condotto dall'Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF) rivela che si prevede che nei prossimi tre anni si verificherà un livello significativo di tokenizzazione nei mercati finanziari. Il sondaggio, che includeva risposte da 26 istituzioni come tesorerie, banche e gestori patrimoniali in Europa, Africa, Asia e Sud America, ha rilevato che il 92% dei partecipanti ritiene che i mercati finanziari sperimenteranno una sostanziale tokenizzazione, anche se si prevede che ciò avverrà tra almeno tre anni.
Il sondaggio ha inoltre evidenziato che il 65% degli intervistati ha identificato le obbligazioni come l'asset più probabile da tokenizzare. Questa tendenza è già evidente, con 14 obbligazioni blockchain emesse per un totale di 1,2 miliardi di dollari al 31 luglio di quest'anno, quasi corrispondenti agli 1,7 miliardi di dollari di 16 obbligazioni emesse nel 2023. Inoltre, il 42% degli intervistati concorda sul fatto che la blockchain diventerà la forma dominante di infrastruttura del mercato finanziario, sottolineando la crescente importanza della tokenizzazione, che implica la digitalizzazione di asset del mondo reale.
I paesi di tutto il mondo stanno esplorando blockchain e tokenizzazione come il futuro dei mercati finanziari. Di recente, UK Finance ha annunciato il completamento di una fase sperimentale che coinvolge tokenizzazione, valuta digitale della banca centrale (CBDC) e piattaforme di contabilità. Questo esperimento ha visto la partecipazione di importanti banche come Barclays, Citi UK, HSBC e Natwest, insieme a sette membri di UK Finance. Allo stesso modo, la Banca dei regolamenti internazionali (BRI), spesso definita la banca centrale delle banche centrali, ha rivelato che 40 aziende selezionate avevano aderito alla sua iniziativa per esplorare la tokenizzazione.
L'indagine OMFIF ha anche indicato una preferenza tra i partecipanti al mercato per le CBDC all'ingrosso rispetto ad altre forme di denaro tokenizzato. Le CBDC all'ingrosso sono token digitali emessi dalle banche centrali per l'uso esclusivo da parte delle istituzioni. Il rapporto ha sottolineato che l'adozione effettiva di queste valute digitali dipenderebbe da solidi quadri normativi. I risultati suggeriscono una chiara inclinazione verso le CBDC all'ingrosso, riflettendo gli sforzi in corso per integrare le innovazioni digitali nel settore finanziario.