Secondo Cointelegraph, i miner di Bitcoin stanno cercando di aumentare le entrate rivolgendosi a data center informatici ad alte prestazioni. Il CEO di Sabre56 Phil Harvey ha affermato che la transizione sarebbe costosa. Gestire un data center AI è 10-15 volte più costoso di una crypto mining farm, che costa tra i 3 e i 5 milioni di dollari per megawatt, rispetto ai soli 300.000-350.000 dollari di una crypto mining farm.

Harvey ha sottolineato che una mining farm con 1 gigawatt di elettricità può convertire solo circa 200 megawatt per l’elaborazione ad alte prestazioni. Circa il 20% delle miniere ha la capacità di fornire attributi chiave come energia, dati e terreno.

Inoltre, i data center AI richiedono 5.000 piedi quadrati per megawatt, mentre le cripto mining farm richiedono solo 1.000 piedi quadrati. Anche i costi iniziali degli impianti di conversione sono elevati, con oltre il 90% delle infrastrutture esistenti che necessitano di essere sostituite.

Nel mese di agosto, i minatori di Bitcoin hanno registrato le peggiori entrate degli ultimi 11 mesi, spingendoli a cercare altre fonti di entrate. VanEck riferisce che se le società minerarie destinassero il 20% della loro capacità produttiva all’elaborazione dei dati basati sull’intelligenza artificiale e al calcolo ad alte prestazioni, potrebbero aumentare le entrate di 13,9 miliardi di dollari all’anno.