Secondo U.Today, il Chief Technology Officer di Ripple, David Schwartz, ha recentemente fatto luce su una domanda che ha sconcertato la comunità XRP: se due token con lo stesso nome possano esistere sull'XRP Ledger (XRPL). La spiegazione di Schwartz ha offerto preziose informazioni sull'intento progettuale originale dell'XRPL e sul suo approccio ai nomi dei token, in particolare quelli denominati in USD.

Schwartz ha sottolineato che l'XRPL è stato inizialmente progettato con l'idea che tutti i token denominati in USD avrebbero utilizzato l'identificatore USD. Ciò consentirebbe a coloro che effettuano e ricevono pagamenti di considerare tutti i USD che supportano come intercambiabili o fungibili. Questo intento progettuale sottolinea un aspetto cruciale dell'architettura XRPL, ovvero l'attenzione alla fungibilità dei token con la stessa denominazione. Utilizzando un identificatore comune come "USD" per tutti i token denominati in USD, il registro mira a semplificare le transazioni e garantire che tutti questi token mantengano la loro fungibilità.

Oltre a XRP, XRPL supporta altri asset che possono essere rappresentati come token. I token standard sono fungibili, il che significa che tutte le unità token sono intercambiabili e identiche, il che facilita i pagamenti in valute incrociate. I token possono anche essere non fungibili. I token non fungibili (NFT) vengono utilizzati per rappresentare la proprietà di prodotti unici, tangibili, non fisici o interamente digitali, come opere d'arte o oggetti di gioco. Le stablecoin sono un altro tipo comune di token sul registro XRP. In questo modello, l'emittente detiene asset di valore al di fuori del registro XRP ed emette token che rappresentano lo stesso valore sul registro.

La storia dell'XRP Ledger risale al 2011 quando tre ingegneri, David Schwartz, Jed McCaleb e Arthur Britto, iniziarono a lavorarci. Ispirati da Bitcoin, miravano a creare una versione superiore che risolvesse i suoi limiti, risultando in una risorsa digitale più sostenibile e progettata specificamente per i pagamenti.