I minatori cinesi di Bitcoin stanno tenendo d'occhio l'Etiopia per l'energia a basso costo e un clima favorevole, riferisce CryptoPotato. La primavera scorsa, la spedizione di container vicino a una sottostazione elettrica collegata al più grande progetto idroelettrico dell’Africa, la Grand Egyptian Renaissance Dam (GERD), ha segnato l’arrivo di minatori cinesi.

Interessati dalle restrizioni normative in Cina, i minatori locali di Bitcoin sono alla ricerca di luoghi che offrano elettricità a basso costo e normative favorevoli. L'Etiopia ha uno dei costi dell'elettricità più bassi al mondo e il governo accetta sempre più la presenza dei minatori, offrendo ai minatori di Bitcoin un'opportunità unica in un contesto di crescente controllo globale sul consumo energetico e sull'impatto ambientale del settore.

Luxor Technology stima che l'Etiopia sia diventata una delle principali destinazioni per le spedizioni di attrezzature per il mining di Bitcoin, con i minatori cinesi che rappresentano una quota significativa. Questi minatori beneficiano delle abbondanti risorse idroelettriche dell’Etiopia e dei prezzi competitivi dell’elettricità forniti dall’Ethiopian Electric Power Company (EEP). L’Etiopia ha 5,3 gigawatt di capacità installata di generazione di elettricità, principalmente da energia idroelettrica rinnovabile, il che la rende un luogo ideale per i minatori che cercano la sostenibilità.

Nonostante un tempo dominassero lo spazio minerario di Bitcoin, le aziende cinesi devono affrontare una dura concorrenza in centri tradizionali come il Texas. L'EEP applica una tariffa fissa di 3,14 centesimi per kilowattora, che è paragonabile alle tariffe del Texas ma più stabile. Inoltre, il clima mite dell’Etiopia è compatibile con condizioni operative ottimali per le attrezzature minerarie.