Secondo CoinDesk, la società di analisi blockchain Chainalysis ha affermato che le segnalazioni di decine di milioni di dollari in criptovalute che finanziano le operazioni palestinesi in Israele sono probabilmente sopravvalutate. In un post sul blog, la società ha affermato che i flussi di finanziamenti crittografici a Hamas e ai gruppi affiliati sono diventati gonfiati ben oltre la realtà. Chainalysis ha sottolineato l’importanza di comprendere come funzionano effettivamente tali finanziamenti per evitare idee sbagliate.

La scorsa settimana, il Wall Street Journal ha riferito che la Jihad islamica palestinese ha ricevuto 93 milioni di dollari in criptovalute tra agosto 2021 e giugno 2023, mentre Hamas ha ricevuto circa 41 milioni di dollari nello stesso lasso di tempo. I critici del rapporto sostengono che non è chiaro se i fondi stiano effettivamente raggiungendo i terroristi e che il finanziamento delle criptovalute sia esiguo rispetto al sostegno finanziato dallo Stato, in particolare dall’Iran.

Hamas ha annunciato ad aprile che avrebbe sospeso la raccolta fondi in criptovalute a causa del rischio che rappresentava per i suoi collaboratori. Chainalysis ha evidenziato la trasparenza delle blockchain come uno svantaggio per gli attori che tentano di operare in segreto, affermando che la criptovaluta non è una soluzione efficace per finanziare il terrorismo su larga scala.

Il dibattito sul finanziamento crittografico del terrorismo è rilevante per le discussioni politiche in corso negli Stati Uniti in merito ai controlli sul riciclaggio di denaro. I senatori Elizabeth Warren e Roger Marshall hanno citato in un editoriale i rapporti del Wall Street Journal sui finanziamenti di Hamas, entrambi sponsor del Digital Asset Anti-Money Laundering Act, che mira ad aumentare i requisiti di segnalazione sulle transazioni crittografiche per combattere il riciclaggio di denaro.

Chainalysis ha affermato che le stime gonfiate citate dal Wall Street Journal probabilmente contano tutti i flussi diretti a fornitori di servizi sospettati di coinvolgimento nel finanziamento del terrorismo, ma ciò non significa necessariamente che i fondi abbiano raggiunto portafogli controllati dai terroristi. La società sta attualmente lavorando per produrre stime più accurate sui flussi di criptovalute verso i gruppi dietro l'attacco israeliano.