Secondo Coincu, il Chief Technology Officer di Tether, Paolo Ardoino, ha criticato un recente rapporto del Wall Street Journal (WSJ) che discuteva dei prestiti garantiti denominati in USDT della società. Ardoino ha contestato l'esattezza del rapporto, affermando che la persona citata nell'articolo del WSJ non era né un portavoce di Tether né un dipendente di Tether. In risposta alle accuse del WSJ, Ardoino ha osservato: "Burro puro. Non inaspettato da parte loro però". Ha anche dato un'occhiata a Bloomberg, suggerendo che i loro articoli erano basati su informazioni non confermate.
La controversia nasce dal rendiconto finanziario di Tether, che indicava un aumento nell'emissione di prestiti denominati in USDT, contrariamente al loro precedente impegno di ridurre l'esposizione sui prestiti a zero entro il 2023. Tether aveva precedentemente delineato un piano per ridurre l'esposizione ai prestiti garantiti a seguito delle preoccupazioni in dicembre 2022. Tuttavia, l’ultimo rapporto trimestrale ha mostrato un leggero aumento dei prestiti garantiti nel 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Ardoino ha inoltre chiarito che il rapporto del WSJ aveva citato erroneamente Alex Welch, che inizialmente era stato identificato come dipendente di Tether ma che, in seguito, infatti, non associato alla società. Welch aveva citato "poche richieste di prestiti a breve termine da parte dei clienti" come motivo dell'aumento dei prestiti garantiti. Gabor Gurbacs, direttore di VanEck, una società di gestione degli investimenti, ha sostenuto i commenti di Ardoino e ha esortato i giornalisti a leggere i rapporti indipendenti di attestazione di Tether per una migliore comprensione dei prestiti garantiti. Egli ha sottolineato che questi prestiti sono completamente garantiti e sovra-collateralizzati da liquidità, come risulta dai rapporti di attestazione, e ha chiesto un giornalismo più responsabile e una verifica delle fonti nel settore.